Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

• Premessa volevano che il pubblico credesse nei paesi interessati, e in tutti i paesi. Quei giornali e agenzie avrebbero meritato minore attenzione, se i documenti non fossero rimasti sepolti negli archivi dei Ministeri degli esteri. In mancanza delle prove dirette, occorreva ricorrere a quelle prove indirette, se si vole– vano comprendere molti "segreti dei fatti palesi. 11 Un biasimo che certo ho meritato, è quello di avere troppo appesantito il racconto con la riproduzione di documenti, discorsi, corrispondenze giornalistiche, ecc. Avrei potuto ridurre molto la mole di questo libro e risparmiare al lettore molto lavoro, se avessi raccontato gli avvenimenti senza indugiarmi nell'accumulazione di prove. Il lettore, però, dovrebbe considerare che io ho trattato una materia suscettibile di molte controversie e turbata al piu alto grado dalle passioni - anche dalle mie. Io dovevo per– suadere il lettore - dopo aver persuaso me stesso - che Mussolini non era mai stato quel grande uomo di Stato, che molti avevano creduto: era stato un pseudo-Napoleone, improvvisatore poco serio, ma geniale - in– superabilmente geniale - solamente nelle arti della "propaganda 11 e della mistificazione. Nel corso delle mie ricerche io ero arrivato alla conclusione che i leaders del Partito conservatore inglese e del British Foreign Office, per tutto il 1935, ingannarono il popolo inglese, facendogli credere di voler indurre Mussolini alla ragione, mentre gli lasciavano mano libera contro l'Etiopia; che nessuno di quei signori pensò mai ad un sistema di sanzioni immediatamente efficace; che Eden partecipò sempre a questa commedia, sa– pendo benissimo di fare una commedia; che già nel 1936 i capi del Partito conservatore inglese si erano messi d'accordo con Hitler per lasciargli mano libera contro la Russia purché si astenesse dal disturbare l'Europa occi– dentale, e cosi'.resero inevitabile la seconda guerra mondiale. Non era pos– sibile dimostrare al lettore la fondatezza di queste conclusioni senza asso– ciarlo, passo passo, alle ricerche minuziose che mi avevano condotto a quei risultati, anche se per persuaderlo occorreva annoiarlo. Un processo in un tribunale è meno divertente che un dramma in un teatro. Chi vuole diver– tirsi, metta da parte questo libro. Molto spesso non mi è stato possibile dare altro che un sommario di quanto la ricerca aveva accertato. Se avessi dovuto presentare le prove particolareggiate di tutte le affermazioni, parecchi volumi sarebbero stati ne– cessari ad esaurire l'argomento. Alcune appendici daranno al lettore una idea del bvoro che serve di base al racconto. I testi non inglesi, dopo essere stati tradotti in francese o inglese per le altre edizioni, sono stati ritradotti in italiano per questa versione, perché sarebbe stato troppo faticoso ritornare agli originali. Ne consegue che la forma della ritraduzione non è quella precisa dei testi originali. Ma la sostanza è stata sempre accuratamente rispettata. Trattandosi quasi sempre di testi, che hanno scarso o nessun valore letterario, i n1utamenti formali inevitabili nelle ritraduzioni da traduzio'ni non hanno nessuna importanza. Le interviste, i discorsi e i documenti possono essere facilmente rin- 9 BiblotecaGino Bianco

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