Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Capitolo trentunesimo Una associazione di malfattori Con i Governi della Piccola Intesa Barthou non aveva da risolvere nes– sun problema difficile. Bastava assicurarli che il Patto a Quattro di infelice memoria per la Francia e i suoi satelliti non sarebbe stato risusdtato e in caso di pericolo non sarebbero stati abbandonati. Con il Governo polacco non era altrettanto facile ristabilire relazioni di mutua fiducia. Ma se la Russia fosse stata associata con la Francia, una alleanza attiva con la Polonia non sarebbe stata piu necessaria alla sicurezza francese. Sarebbe bastato avere la certezza che la Polonia non avrebbe attaccato la Cecoslovacchia alle spal– le nel caso in cui questa, insieme alla Russia, fosse intervenuta come alleata della Francia in una eventuale guerra franco-tedesca. La Russia sovietica poteva dare alla Francia questa certezza. Qualora essa fosse stata alleata del– la Francia poteva minacciare la Polonia alle spalle se avesse dato segno di intervenire nella guerra a fianco della Germania, e poteva farlo anche sen– za partecipare direttamente a una guerra che impegnasse l'Europa occi– dentale. Prima che Barthou assumesse la direzione della politica estera fran– cese, e prima che Hitler andasse al potere in Germania, il rapido aumento nazista aveva cominciato a riavvicinare francesi e russi. Il 29 settembre 1932, Parigi e Mosca avevano concluso un trattato di non aggressione. Oc– correva qualcosa di piu: uno di quei veri e propri trattati di alleanza che nel linguaggio di quei giorni si chiamavano trattati di "amicizia ~ coopera- . ,, z10ne. Ma come sarebbe stato possibile per il Governo francese protestare la sua devozione alla Società delle Nazioni, e nello stesso tempo dichiararsi allea– to della Russia, se questa rimaneva fuori della Società? Anche questa diffi– coltà poteva essere superata. Fra il 1919 e il 1932 il Governo russo, sentendosi minacciato dalla ostilità di tutte le potenze dell'Europa occidentale, aveva reagito "piantando,, quinte colonne comuniste nel loro interno, fomentando disordini nelle loro colonie e coltivando amichevoli relazioni con la Germa– nia. In quegli anni la Società delle Nazioni non era per i russi che uno "strumento delle Potenze imperialiste." Quando Hitler fu diventato capo 304 Biblo eca Gino Bianco

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