Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Entra in scena Hitler Se la Società fa assegnamento sull'Inghilterra per essere salvata, non sarà salvata (26-XI-1933). Incoraggiato da queste reazioni Mussolini decise un passo piu audace. Il 5 dicembre il Gran Consiglio del Fascismo votò un ordine del giorno che aveva tutti i caratteri di un ultimatum. L'Italia sarebbe rimasta nella So– cietà delle Nazioni solo se "una riforma radicale" fosse stata "attuata al piu presto possibile nella sua costituzione, funzioni, e obiettivi." Nel com– mentare questa decisione, l'Associated Press notò che "gli aspri attacchi della stampa italiana nelle ultime settimane e le denunce della Società fatte dallo stesso Primo ìv1inistro nel novembre, facevano credere a molti che il paese si sarebbe ritirato dalla Società." I giorni della Società erano, dunque, contati. Mussolini e i suoi amici inglesi non avevano tenuto conto che la So– cietà delle Nazioni aveva ancora molti seguaci fra i liberali, i laburisti e anche fra i conservatori in Inghilterra, e molti sostenitori negli Stati Uniti. Le proteste contro l'ordine del giorno del Gran Consiglio furono cosf forti che i capi conservatori inglesi trovarono prudente non screditarsi con ini– ziative assurde. Il New York Times sostenne che il Gabinetto inglese non aveva ritenuto necessario discutere la deliberazione del Gran Consiglio fa- scista. 1 1 I La Gran Bretagna non è disposta a prendere sul serio quella minaccia. O, in ogni caso, spera che non debba essere presa sul serio mentre la situazione europea presenta tante difficoltà. Perciò la deliberazione fascista è considerata come niente altro che una piccola manifestazione della ricorrente esuberanza la quale non dimostra af– fatto che Mussolini pensi davvero di fare qualcosa (7-XII-1933). Di conseguenza, i corrispondenti della stampa estera a Roma ricevette– ro istruzioni di cambiar musica. Arnaldo Cortesi spiegò che il Gran Consi– glio non aveva, dopotutto, domandato riforme immediate. Aveva solamen– te domandato che si iniziassero subito consultazioni in vista di una sollecita riforma. "Giornali che erano portavoce di capi fascisti" enumeravano le ri– forme che erano considerate vitali. Per cominciare, il Trattato di Versailles doveva essere separato dal Patto della Società delle Nazioni in modo da per– mettere la revisione dei trattati e condurre alla pacificazione fra vincitori e vinti. Inoltre, occorreva riconoscere una gerarchia fra grandi e piccole po– tenze; un "Comitato" delle Grandi Potenze doveva prendere il posto del Consiglio della Società; la regola della unanimità doveva essere abrogata, in modo che l'Albania, per esempio, non avesse il diritto di mettere il veto su misure deliberate dalle Grandi Potenze. Nel domandare riforme il Gran Consiglio del fascismo aveva voluto spianare la via all'entrata degli Stati Uniti e della Russia nella Società ed al ritorno della Germania e del Giap– pone (NYT., 7-XII-33). Dove trovare un piu genuino desiderio di pace? Nel gennaio 1934, Sir John Simon andò a Roma, raggiunse "un accor– do completo" con Mussolini, e annunziò ai giornalisti che la riforma della Società delle Nazioni era meno urgente del disarmo, e quindi poteva aspet- 295 Bibloteca Gino Bianco

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