Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Capitolo ventinovesimo Entra in scena Hitler Ed ecco che il 30 gennaio 1933 Hitler saH al potere in Germania! Per Mussolini le possibilità di ottenere seri successi internazionali, oltre quelli che il mulino della "propaganda" gli macinava, erano scarse nelle condizioni dell'Europa fra il 1922 e il 1933. La Germania era disarmata e impotente. L'Italia, da sé sola, con tutte le spacconate del Duce, non rap– presentava nessun pericolo immediato né per terra, né per mare, né nell'a– ria, né per l'Inghilterra né per la Francia. I politicanti e i militari francesi erano persuasi che le forze della Francia, combinate a quelle della Piccola Intesa e della Polonia, bastavano a tenere a posto la Germania e l'Italia. Quanto al Governo inglese, i suoi "esperti" non consideravano Mussolini piu che un utile ausiliario per tenere al guinzaglio la Francia. Come ser– vitore di un padrone potente, il Duce poteva scagliare i suoi fulmini ver– bali contro la Francia e la Piccola Intesa. Ma tutti gli "esperti" erano si– curi che quelle sciocchezze si sarebbero arrestate non appena si fosse trattato di passare dalle parole ai fatti. Perché darsi pensiero di pericoli che non erano imminenti? Non fare oggi quello che puoi far domani. Domani, forse, non ti occorrerà farlo, o qualche altro l'avrà fatto in vece tua.1 Con l'avvento di Hitler al potere la situazione europea cambiò dalla sera alla mattina. Mussolini cominciò ad essere veramente pericoloso. Poteva ora sperare che le relazioni franco-tedesche sarebbero peggiorate, e lui aveva finalmente trovato "un bastone buono per battere la Francia. 112 Quella che fino allora era stata una tragedia per il popolo italiano e una commedia per gli altri, cominciò a diventare una tragedia per tutti. Nessuna meraviglia, quindi, se il trionfo di Hitler fu accolto con entu– siasmo nella stampa italiana. Il quotidiano Tevere, che può essere definito 1 BINCHY, Cburch and State in Fascist Italy, p. 701. "L'Italia non era ancora considerata cos{ potente da· recare danni reali, e l'opinione generale su Mussolini era che, sebbene facesse di tempo in tempo discorsi violenti e spiacevoli, era politicamente troppo accorto per passare dalle minacce all'azione. Inoltre molti circoli conservatori, specialmente in Gran Bretagna nu– trivano una certa tenerezza per lui e per il suo regime." 2 ToYNBEE, Survey of International Aflairs, 1933, p. 192. 287 Bibloteca "Gino Bianco

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