Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale impressionassero la gente, o almeno la gente si dava l'aria di esserne im– pressionata se non voleva "passare dei guai." Sir Arthur Salter si domandò che razza di popolo viveva in Italia per avere quella razza di governo. E difatti quella scenata troppo grossolana pare non sia stata piu ripetuta. Sir Arthur Salter capi due altri trucchi. I congressisti piu eminenti nel 1923 ricevettero l'onore di un invito personale per una visita al Duce. Quan– do il visitatore si trovava da solo a solo, il Duce era tutt'altro uomo: dirne~ samente vestito, cortese, semplice: "Voi capite che mi era necessario insce– nare lo spettacolo dell'altra sera per il grosso pubblico; ma con voi sono lieto di poter parlare sul serio." Per poco che fosse un imbecille e un vani– toso, il visitatore cadeva subito nella pania, e poi raccontava a tutti che Mussolini era assai differente da quel che generalmente si credeva: "In con– fidenza, ebbi l'onore di una conversazione familiare senza intermediari con lui, ed ecco quel che mi disse..." Questo trucco falli con Briand, che la sa– peva piu lunga del diavolo (vedi p. 80), ma riusd alla perfezione con Sir Austen Chamberlain (vedi p. 74), che non soffriva per intelligenza sovrab– bondante. L'altro trucco era quello dell'" uomo enciclopedico." I sovrani tengono un ufficio di segreteria, il quale prepara per loro i soggetti di con– versazione secondo le persone che essi aspettano in visita. Per poco che il visitatore sia uno scioccone, esce dalle visite pieno di entusiasmo per la erudizione di quelle creature straordinarie, che sanno a memoria .finanche i suoi antenati, la storia della sua città, quante persone formano la sua fami– glia ecc. ecc. Mussolini usò generosamente questa vecchia manovra - vec– chia ma sempre nuova. Sir Arthur Salter spiega che "quando un visitatore era qualcosa di simile a un tecnico in una data materia, era sorpreso nel trovare che Mussolini citava fatti e statistiche dimostranti una intera cono– scenza della loro materia." Ma spiega anche che un ufficio bene attrezzato non trovava difficile tenerlo al corrente sui soggetti che doveva trattare via via che cambiavano le persone nella lista delle visite della giornata, dato spe– cialmente che spettava a lui dirigere la conversazione per i canali che piu gli convenivano. 14 Il defunto P. T. Barnum diceva che ad ogni minuto na– sce nel mondo uno sciocco. E aveva ragione. Per un Arthur Salter che non s1 lasciava prendere, c'erano migliaia di dott. Nicholas Murray Butler che c1 cascavano. Un romanziere americano, mr. MacGrath, mise in dubbio che si po– tesse fare un altro tentativo "d'imitare o seguire le orme di Mussolini, almeno in questo secolo," e si prostrò in estatica genuflessione davanti al Duce, alla cucina italiana e ai vini italiani: Il vitto era di quell'eccellenza che ho sempre trovato in Italia. E i vini? In quale altro luogo si può trovare qualche cosa di meglio di una bottiglia di vecchio Barolo o di Lacrimi (sic) di Christo (sic)? Mussolini? Ma Mussolini è l'uomo che ha messo 1 4 SALTER, Personality in politics, pp. 229-31. 274 BiblotecaGin.oBianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=