Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Mussolini ha la febbre rina e dell'aeronautica. "L'Italia era tenuta stretta nelle tenaglie francesi, ma prima o poi se ne sarebbe liberata." Nondimeno il Governo italiano aveva fatto a Briand una formale proposta di rinviare i programmi di co– struzioni navali per il 1930 (BD. pp. 378-83). Mentre Grandi proclamava la buona disposizione di Mussolini, l'am– basciatore italiano in Francia diceva a Sir Ronald che Mussolini, "pur par– lando con molta calma e tranquillità della situazione," era irritato per l'a– bitudine francese di non rispondere mai alle comunicazioni o proposte ita– liane. Evidentemente Mussolini non poteva capire perché il suo discorso di Firenze e gl'incidenti di Bari dovessero impedire a Briand di mettersi d'ac– cordo con lui. La tattica dilatoria di Briand era cosi'.evidente che Henderson gli ricor– dò che nella sessione della Società delle Nazioni del maggio precedente lui aveva convenuto che le questioni della Libia e della Tunisia si dovessero trattare attraverso le normali vie diplomatiche. MacDonald era impaziente • che si raggiungesse un'intesa. Perché non addivenire ad un temporaneo accordo, nel senso che non si dovesse dare esecuzione ad alcuna parte del programma navale· per il corrente anno prima che la questione navale fosse ripresa in esame nel prossimo novembre? (2 luglio, BD. pp. 385-86.) Briand informò l'ambasciatore italiano che dava il proprio consenso al– l'idea di sospendere le costruzioni in Francia e in Italia (7 luglio, BD. p. 390). Al tempo stesso ricordò a Henderson che i discorsi di Mussolini ave– vano causato grande inquietudine non solo in Francia, ma in tutta Europa. L'incidente di Bari, per cui il Governo italiano aveva espresso profondo rin– crescimento, aveva peggiorato ancora le cose. Il Governo francese si era trattenuto da qualsiasi parola e da qualsiasi atto, che potesse aggravare la situazione. Ma non poteva aprire negoziati mentre la stampa italiana "con– trollata dal Governo fascista" continuava a parlare della Francia in termini ingiuriosi che Henderson doveva conoscere. Per questa ragione era meglio non affrettarsi. Beaumarchais si era messo in contatto con Grandi a Roma, e Mussolini ora desiderava dare la precedenza nei negoziati non al proble– ma coloniale, ma a quello delle costruzioni navali. "Non è questo un chia– ro indizio che le cos1 dette ragioni di malcontento, che l'Italia nutre contro di noi, non hanno in realtà l'importanza, che è stata loro attribuita con tanta leggerezza e con tanta imprudenza al di là delle Alpi?" Se i negoziati dovessero ridursi a questioni di prestigio o di principio astratto, era inutile intraprenderli. Ma se le cose si consideravano alla luce della realtà, da un punto di vista obiettivo, allo scopo di stabilire un accordo navale per i pros– simi sei anni, c'era qualche probabilità di raggiungere una soluzione (9 luglio, BD. pp. 386-89). Disgraziatamente, i violenti attacchi di stampa alla Francia avevano reso tale accordo molto difficile. Non poteva il Governo bri– tannico persuadere Mussolini a far uso del suo ferreo controllo sulla stampa per provocare un cambiamento nel suo tono? Questo avrebbe affrettato la 223 Bibloteca Gino Bianco

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