Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Capitolo sedicesimo Il "doppio gioco" Per tutto il 1927, Mussolini e i suoi seguaci continuarono a far propa– ganda bellicosa. Il 3 marzo 1927 il Foglio d'Ordini, pubblicazione ufficiale del Partito fascista, descrisse lo "spirito di Locarno" in una nota che rive– lava lo stile del Duce: In base a quanto sta accadendo in questa vecchia Europa, e specialmente nei pae– si retti dagli immortali principi: del 1789, è lecito concludere che lo spirito di Lo– carno sta evaporando con sorprendente rapidità. Presto non resterà altro che un'insigni– ficante etichetta di ciò che parve essere, ad un certo momento, un potente elisir di pace duratura. In un discorso alla Camera il 26 maggio 1927, il Duce continuò nel suo ostinato attacco al "morto e sepolto spirito di Locarno." Poi, venendo a parlare della riduzione degli armamenti, fece la seguente dichiarazione: Il dovere preciso, fondamentale e pregiudiziale dell'Italia fascista è quello di met– tere a punto tutte le sue forze armate della terra, del mare e del cielo. Bisogna potere, ad un certo momento, mobilitare cinque milioni di uomini, e bisogna poterci armare; bisogna rafforzare la nostra marina e bisogna che l'aviazione, nella quale credo sem– pre di piu, sia cosi numerosa e cosi potente che l'urlo dei suoi motori deve coprire qualunque altro rumore nella penisola e la superficie delle sue ali deve oscurare il sole sulla nostra terra. Noi potremo, allora domani, quando tra il 1935 e il 1940 saremo nuovamente ad un punto che direi cruciale della storia europea, potremo far sentire la nostra voce e vedere finalmente riconosciuti i nostri diritti. Questa preparazione ri– chiede ancora alcuni anni (PI. 27-V-1927). Il 1935 era l'anno in cui, secondo il Trattato di Versailles, doveva essere completata l'evacuazione della Renania, e dal 1935 al 1940 l'apporto annuo di coscritti all'esercito francese avrebbe raggiunto il livello piu basso, in conseguenza della diminuita natalità negli anni della prima guerra mon– diale. Questo diluvio di scherno, che si riversava su ogni tentativo di costruire la pace, suscitava reazioni ostili in tutti i paesi fra gli uomini e le donne che facevano la campagna per ·la pace, per il disarmo e per la Società delle 151 BiblotecaGino Bianco •

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