Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

" Come siamo andati in Libia " e altri scritti dal 1900 al 1915 timilitarismo dei socialisù francesi assumerebbe logicamente la forma di irritazione contro la Germania: i socialisti francesi non diventerebbero allora certo banditori di guerra; ma la lascerebbero fare, purché fossero sicuri di vincere e di ottenere, dopo la guerra, la diminuzione delle spese militari. E farebbero un ottimo affare. Quanto ai socialisti russi, è difficile che essi per molto tempo ancora possano contrastare le iniziative del loro Governo. Ecco, dunque, due grandi stati, dei quali l'uno ha bisogno, per conservare la sua floridezza, di rompere il sistema doganale dell'altro; e questo deve rimaner fermo nella difesa del suo sistema, che gli permette di espandersi a danno dell'altro. E tanto l'uno quanto l'altro possono fare assegnamento quasi incondizionato, in caso di guerra, sulle classi lavoratrici delle rispettive contrade. E, per giunta, uno di questi stati, l'Inghilterra, non solo si è costruito intorno il piu grande sistema di alleanze, di amicizie e di accordi che mai abbia visto la storia, ma ha già trovato il terreno su cui muovere, a tempo opportuno, all'assalto dell'altro stato, con le simpatie della opinione pubblica di tutto il mondo, impostando la lotta sulla proposta di non aumentare e magari diminuire le spese militari. In siffatte condizioni, o la esperienza storica non serve a nulla; o non mai come ora in Europa è stata piu precaria la pace. Tutto questo è male, dirà E. T. Moneta; e penserà che sarebbe bene fare stampare un proclama per consigliare gli uomini ad essere buoni. E difatti è male. Ma questo male né lo produco io, riconoscendo che esiste; né riuscirete voi a fare che non esista, in grazia dei vostri scongiuri magici. Una sola cosa noi possiamo fare: ed è munirci in modo che non cadano proprio su di noi i danni di questo male. * Ora, per evitare questi danni, è assolutamente necessario che l'Italia esca dalla Triplice Alleanza. Io non starò a ripetere quanto scrissi in quell'arùcolo, in cuj E. T. Moneta ha scoperte tante "stramberie," sulla importanza che ha oggi per gli altri stati d'Europa l'alleanza dell'Italia: tanto, E. T. Moneta continuerebbe sempre a dire che le idee, che non capisce, sono "strambe." Sarà meglio che io riproduca quanto ha scritto a questo riguardo, nell'Italia all'estero del 20 ottobre 1908, uno scrittore infinitamente piu autorevole di me in cose militari, le cui parole sembrano scritte quasi per commentare, chiarire e rafforzare ciò che negli stessi giorni io scrivevo per la Critica Sociale. Se noi rappresentiamo - scrive il Barone - con uno la forza marittima dell'AustriaUngheria, e con uno la forza terrestre di cui l'Inghilterra potrebbe disporre fuori del suo territorio (l'unità di forza terrestre non è, quindi, equivalente, come è chiaro, alla unità di forza marittima), si può dire, quanto a forza numerica, a forza materiale, astraendo, per ora, da certi altri complessi fattori militari psicologici, che l'aggruppa56 BibliotecaGino Bianco

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