Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

"Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 momento opportuno salteremo. Intanto chiediamo la diminuzione delle spese militari, e ci alleniamo alla guerra con voi, facendo la guerra agli stemmi dei vostri consolati." Ecco la politica estera di costoro. I quali oggi urlano contro il Bissolati e contro l'autonomia del Trentino e l'università di Trieste, perché, secondo essi, ogni concessione che l'Austria facesse agli Italiani sarebbe un inciampo alla conquista dei famosi cc:>nfinni aturali. Da veri sindacalisti della politica, essi non capiscono che assicurare agli italiani dell'Austria buone condizioni di sviluppo significa difendere la nazionalità, meglio che sbraitando di confini naturali. Essi sognano la guerra liberatrice: e, in attesa della guerra, vogliono che gli italiani dell'Austria siano piu maltrattati e piu inquieti che sia possibile, che scoppino ad ogni momento incidenti irritanti, che, acuito l'odio fra l'Italia e l'Austria, l'Italia si alleni cos1 al colpo risolutivo. E, quando incidenti non ne avvengono, li inventano: come fa la Vita, che da due anni non fa se non pubblicare corrispondenze triestine, tendenziose e fantastiche dalla prima all'ultima parola. Naturalmente, ogni qualvolta questa democrazia squilibrata assale Tittoni, Tittoni si trova subito dagli assalti1 consolidato; perché prendono le sue parti non solo tutte le persone che trovano ignobile far servire la politica estera ai fini di meschini calcoli parlamentar~ ma anche tutti coloro che comprendono come la caduta del Tittoni significherebbe la prevalenza di un indirizzo di politica estera stupido e forsennatd Da quanto precede si deduce ~ettamente l'atteggiamento che deve assumere il partito socialista italiano: I) esigere energicamente che il tittoni sia licenziato immediatamente, e sostituito cori chi sia libero da com romissioni precedenti e dia affidamento di rappresentare con intelligenza e ignità l'Italia nella prossima conferenza internazionale; \ 2) non fare per ora questione g~erale di Gabinetto, ma contentarsi che il Tittoni sia sostituito magari da un viltro uomo politico del suo colore, salvo ad assalire non solo il Tittoni, ma a1zhe Giolitti, quando si sieno sviluppate tutte le conseguenze della infelice sittazione attuale; 3) tenersi nettamente distinti nel~agitazione tittoniana dalla radicaleria affarista ed irredentista, astenendosi d1 partecipare ai suoi comizi e combattendola in ogni campo. \ 48 BibliotecaGino Bianco

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