Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

" Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 all'infuori di quelle finora accennate, la condotta dell'Italia ci sembra sicuramente segnata. L'Italia deve anzitutto rifiutare energicamente, risolutamente, a compenso dei nuovi acquisti russi o inglesi, qualunque territorio turco, e in modo speciale l'Albania e la Tripolitania. Il ministro che accettasse questi compensi meriterebbe che l'alta Corte di giustizia lo condannasse per alto tradimento alla galera a vita: I) perché sarebbe ignobile pirateria derubare la Turchià liberale; 2) perché quest'atto di ignobile pirateria ci renderebbe odiosi a tutte le popolazioni musulmane e rovinerebbe i nostri commerci; 3) perché l'occupç1.zione dell'Albania o della Tripolitania ci obbligherebbe a nuove enormi spese militari di terra e di mare per fortificare e difendere questi paesi ed assicurarci con essi le comunicazioni; 4) perché dall'occupazione militare nulla guadagneremmo, essendo certo che l'Inghilterra imporrebbe a noi il sistema della porta aperta e c'impedirebbe di fare del protezionismo a nostro vantaggio: e in queste condizioni è indifferente che quei paesi sieno politicamente nostri; e a noi deve solo importare di difendervi il libero scambio, di cui noi approfitteremmo piu degli altri, data la nostra maggiore vicinanza geografica. Esclusi i compensi a danno della Turchia, non resta che un compenso a danno dell'Austria, che noi potremmo e dovremmo esigere, d'accordo con l'Inghilterra: la cessione del Trentino; che ci permetterebbe di assicurar meglio la nostra frontiera orientale, perciò di diminuire le nostre spese militari in terra, e mantenere l'equilibrio fra la nostra potenza marittima e le cresciute potenze dell'Inghilterra e della Russia, senza dissanguarci troppo e per terra e per mare. Ma si tratta di ipotesi, a cui forse manca ogni base; ed è bene che manchi ogni base. VI In tutto questo groviglio di idee, l'on. Tommaso Tittoni - beato lui! - non ha capito niente. Questo figlio di mercante di campagna, la cui madre faceva ancora parte a Roma del generone; questo uomo d'affari mancato; questo prefetto della camorra napoletana - sbalzato a un tratto a reggere i destini dell'Italia perché ... sapeva parlare inglese - si è ubbriacato, come tutti i pezzenti arricchiti, delle sue fortune immeritate. Non sa fare altro che gite in automobile con la vecchia autentica aristocrazia diplomatica, godersi l'incenso dei conti e delle marchese esotiche, e farsi corbellare. Di spropositi finora ne aveva fatti piu d'uno. Alla conferenza di Algesiras aveva destinato quello squilibrato di Silvestrelli, suo cugino, che già ci aveva · messi male con la Svizzera e con la Grecia, e a cui mancavano tutte quelle doti d'intelligenza e di tatto, che occorrevano in una posizione cosi estrema46 BibliotecaGino Bianco

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