Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

La Triplice Alleanza e gli interessi politici, dell'Italia un lago tedesco e l'Italia sarebbe un feudo dominato e sfruttato dalla Germania. Quando la Germania avesse un piede a Trieste e fosse alleata col papa - e già fin da ora si vedono i primi sintomi di quest'alléanza, e fra Berlino e Roma è un continuo via vai di misteriosi messaggeri apportatori di misteriose ambasciate, e l'evoluzione democratica e anticlericale della Francia spinge ogni giorno piu la Curia romana dalla parte della Germania - per noi non resterebbe che il vassallaggio tedesco nella politica estera e il dominio pretino nella politica interna. La sola potenza, che possa far argine alla Germania, è l'Inghilterra; essa sola può impedire agli Hohenzollern di arrivare a Trieste, e deve farlo in tutti i modi se non vuol vedersi scacciata dal Mediterraneo. E gl'interessi dell'Italia sono perfettamente concordi con quelli dell'Inghilterra, sia che l'Inghilterra ami meglio veder a Trieste gli italiani che i tedeschi, sia che l'Inghilterra preferisca - com'è naturale - conservare lo statu quo nei dominii ereditari di casa d'Austria. È evidente come il voler continuare a esser amici con la Germania e con l'Inghilterra sia politica sciocca e rovinosa: sciocca, perché non si può accendere insieme un cero al santo e un cero al diavolo; rovinosa, perché ci alienerà l'Inghilterra e ci consegnerà mani e piedi legati alla Germanra. La rottura della Triplice Alleanza è per l'Italia una necessità assoluta e urgente non solo sotto il riguardo economico - data la prevalenza degli agrari nella politica tedesca - ma anche sotto il riguardo politico, data la sempre crescente ostilità fra la Germania e 11nghilterr:a e le mire della Germania al dominio commerciale del mondo. Purtroppo non è possibile sperare che nelle nostre alte sfere possano mai penetrare queste idee pur cosI evidenti. Quei signori H non pensano ad altro che ad entrar trionfanti a capo del loro esercito nelle mura di Parigi; essi non si preoccupano che di difendere le istituzioni dal contagio repubblicano franc~se e rovinerebbero mille volte il paese pur di salvare se stessi. Del resto, quand'anche volessero cambiar direzione alla loro politica, il lorÒ aiuto, attualmente disprezzato dalla Germania, che pur lo sfrutta, non sarebbe meglio apprezzato dall'Inghilterra. Un paese rovinato dai debiti, dissanguato dalle tasse, agitato dalle lotte interne, minato da un malcontento universale, con un esercito disorganizzato e sprovvisto del necessario e demoralizzato dalla sconfitta di Adua, non può davvero esercitare alcuna seria azione nella politica internazionale: sarà buono tutt'al piu a farsi minchionare dai cinesi nella baia dì San Mun. Finché il governo del nostro paese sarà in mano degli attuali dominatori, noi, come non possiamo aspettarci nulla di buono nella politica interna, cosI non dobbiamo attenderci che disastri nella politica estera. Sol_o • un'Italia democratica potrebbe rialzare le nostre condizioni economiche e la nostra posizione internazionale. Nella lotta presente fra i partiti monarchici e i partiti popolari, sono in giuoco non solamente degli astratti principii di libertà o di reazione, ma la ricchezza, l'onore, l'avvenire tutto 19 BibliotecaGino Bianco ;

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