Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

Alleanza tedesca e alleanza inglese Mentre deve difendere le autonomie balcaniche 2 contro gli attentati dell'Austria, l'Italia può anche utilmente proporsi lo scopo di concentrare quanto piu può la sua emigrazione nell'Africa settentrionale, invece di lasciare che si disperda per tutto il mondo. La conquista di Tripoli non risolve che in minima parte questo problema: 1) perché la Tripolitania, salvo zone eccezionali non piu estese in tutto di mezza Sicilia, non è paese in alcun modo, allo stato attuale della tecnica agricola, uùlizzabile; 2) perché non basta occupare militarmente un paese per colonizzarlo: occorrono anche capitali enormi che l'Italia non ha. La nostra emigrazione può concentrarsi in rµasse abbastanza ragguardevoli - e di fatti si è già concentrata - in Tunisia, dove le condizioni naturali assai migliori che in Tripolitania e il flusso di capitale attirato dalle condizioni naturali, determinano rapporù di produzione favorevoli al lavoro italiano. Probabilmente condizioni analoghe si avranno al Marocco. In tutti i modi, occorre tener presente che questo è un programma a lunghissima scadenza. Nel 1882 in Tunisia c'erano già 30 mila italiani, che erano andati qui e non in Tripolitania, appunto perché in Tunisia c'erano condizioni migliori per il loro lavoro. Dal 1882 ad oggi, dopo tutte le centinaia e centinaia di milioni che in Tunisia ha profusi la Francia, gl'italiani sono cresciuti di appena 100 mila: di poco piu che 3000 all'anno! Né c'è da aspettarsi una progressione molto piu intensa nell'avvenire pei:-la stessa Tunisia; e infinitamente meno c'è da attendersi per la Tripolitania; forse qualcosa di piu, date le ricchezze minerarie non fantastiche, a quel che pare, per il Marocco. Fra un secolo, se l'Italia non comprometterà con isventatezze pazzesche i suoi interessi reali, ci sarà in tutto il Nord-Africa occidentale un milione, tutt'al piu un paio di milioni d'italiani, salvo rivoluzioni tecniche imprevedibili, dalla cui possibilità astratta sarebbe ridicolo dedurre la nostra politica attuale. E a questa colonizzazione, se avverrà, l'Italia non potrà dare altro che le braccia lavoratrici, per un numero ancora assai lungo di anni. I capitali devono essere dati da altre nazioni. E la nazione piu indicata a questo scopo è la Francia. Una intesa italo-francese per la colonizzazione del Nord- , Africa mediante il concorso del capitale francese e del lavoro italiano, senza pretese di sopraffazioni politiche da una parte o dall'altra - è la collaborazione di classe, che in questo caso si combinerebbe con una collaborazione binazionale per lo sviluppo della ricchezza di entrambe le classi e le na· zioni - una intesa di questo genere è utile, anzi necessaria, tanto alla 2 Scriviamo autonomie balcaniche e non statu quo, che sono cose assai diverse. Promuovere una Triplice balcanica turco-serbo-montenegrina, con la rapida costruzione della ferrovia Belgrado-Adriatico, è tutelare e rafforzare solidamente le autonomie balcaniche con grande vantaggio economico e politico dell'Italia, e non conservare lo statu quo, che sarebbe spostato a danno dell'Austria. Le autonomie si possono tutelare anche conservando lo stdtu quo. E un cambiamento dello statu quo può significare tanto il rafforzamento quanto l'indebolimento, quanto una diversa distribuzione e organizzazione delle autonomie balcaniche. 159 ·Biblioteca Gino Bianco

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