Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

" Come siamo andati in Libia., e · altri scritti dal 1900 al 1915 secolo XIX, afferma risolutamente non solo che quei paesi sono cosi ricchi di ricchezze naturali da compensare qualunque spesa di conquista e di organizzazione, ma anche che gl'indigeni, malcontenti del dominio turco, aspettano - .già fino dal 1894 ! - la conquista italiana come una liberazione, e i Senussi - già fino dal 1894! - sono pronti a dare il benvenuto agli italiani e ad ospitarli come fratelli. Il Rohlfs insomma, fino dal 1894, in un rapporto importantissimo e segreto avrebbe detto né piu né meno di ciò che in questi giorni stampavano sulla ricchezza favolosa della Tripolitania e sulla estrema facilità della conquista l'Idea nazionale, il Corriere della Sera, la Stampa, il Giornale d'Italia, il Corriere d'Italia, e gli altri giornali tripolini. Quale autorità potevano avere, di fronte alle affermazioni di un Gerardo Rohlfs, pubblicate sulla Ragione del 24 settembre, gli articoli che proprio pochi giorni prima (20 e 22 settembre) pubblica nella Tribuna Gaetano Mosca per mettere in luce la gravità e la scarsa utilità dell'impresa a cui si v:oleva spingere l'Italia? Gaetano Mosca: Carneade; chi è costui? - si domandavano indignati i conquistadores del nazionalismo. - È professore di diritto costituzionale all'Università di Torino. È uno dei piu seri e piu profondi scrittori di cose poliùche, che abbia l'Italia. Che s'impaccia egli a parlar di affari di cui non sa nulla? È forse un esploratore come Gerardo Rohlfs? Ha forse attraversata la Tripolitania e la Cirenaica in lungo e in largo, come Gerardo Rohlfs, il grande Rohlfs, il nostro Rohlfs? Che autorità è la sua, contro quella del Rohlfs? Ebbene, questo straordinario rapporto ... è falso. Ecco le prove di quanto affermiamo. I. - Il pseudo-Rohlfs scrive: L'inchiesta da me esperita durante il decennio 1884-1893 collima perfettamente con inchieste precedenti, condotte a termine dai due migliori consoli italiani, lo Scaniglia ed Augusto Medana ... Tanto lo Scaniglia quanto il Medana furono veramente benemeriti della pubblica moralità, specialmente nei rispetti cogli arabi piu umili, guadagnando all'influenza italiana titoli di benemerenza invero grandi e reali. Ora lo Scaniglia andò console a Tripoli nel 1901, cinque anni dopo che il Rohlfs era morto, sette anni dopo la data del rapporto, che il Rohlfs avrebbe inviato a Crispi. E il Medana andò console a Tripoli con patente del 28 luglio 1902 (Annuario diplomatico del Regno d'Italia, 1902, p. 207). I consoli italiani a Tripoli dal 1883 al 1894, furono, secondo gli Almanacchi di Gotha di questi anni: 1883 Marchese di Goyzueta; 1884-5 De Testa; 1886-7 Lambertenghi; 1888-95 Grande. Il falsario, avendo letto chi sa su quale giornale che i consoli Scaniglia e Medana avevano lavorato una volta a Tripoli a preparare la conquista italiana, ha creduto buono metterli senz'altro nel rapporto dello pseudoRohlfs, senza avvedersi del grossolano anacronismo, che cosi commetteva. 120 BibliotecaGino Bianco

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