Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

"Come szamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 questione di tempo, per l'Austria, e di ... buon senso per noi. L'Austria può garantirci oggi tutto quel che vogliamo per l'Albania: la garanz~a sarebbe illusoria. E il peggiore pericolo della nostra politica estera attuale è appunto questo:, che noi continuiamo per l'Albania a vivere alla giornata, illudendoci di salvarne l'autonomia con l'Austria a Salonicco, solo perché l'Austria c1 garantirebbe di volerla rispettare! Quanto, poi, ai compensi che sarebbero la seconda condizione, data la quale l'Austria a Salonicco non sarebbe per noi un danno, crederebbe forse il Bevione di poter esigere questi compensi in caso di conflagrazione balcanica, se l'Italia si trovasse impegnata con parte dell'esercito e della flotta _ in Tripolitania, e isolata diplomaticamente da tutto il mondo? È appunto per poter ottenere compensi piu seri della Tripolitania nel caso di una conflagrazione balcanica che noi non riescissimo ad evitare, è appunto in vista di questi compensi che dovremmo guardarci bene dall'impegnarci in Tripolitania. Dopo di che è inutile discutere l'affermazione che noi dovrem.mo cercare di presentarci alle trattative per la rinnovazione della Triplice con la questione tripolina liquidata. L'Austria si presenterebbe in compenso con la questione di Salonicco liquidata, e con quella di Valona liquidabile. Nella migliore delle ipotesi, ci rifiuterebbe ogni impegno per q11esta parte. Avremmo fatto un buon affare! Alla formula del Bevione: " La Triplice deve garantirci Tripoli o, per noi, non esistere piu," è sperabile che l'opinione pubblica italiana contrapponga una formula piu seria: "La Triplice deve garantirci lo statu quo nella penisola balcanica, oppure non esisterà piu per noi, anche se le nostre condizioni non felici dovessero obbligarci a rinnovarla." Discutere di politica estera è certamente un po' pericoloso, perché molti elementi di essa ci sfuggono, e queste lacune delle nostre cogn1z10ni èi costringono a costruire ipotesi invece che presentare certezze. Ma quando si vuole lanciare un paese in una impresa cos1 grave come quella di Tripoli, e si fa una campagna giornalistica cos1 forsennata a base di bugie, di inesattezze, di falsificazioni, di leggerezze, di occultamenti sistematici, è dovere di chi non vuole andare 3vanti con la testa nel sacco, di richiamare l'attenzione del paese sulla situazione reale delle cose e sui pericoli non solo sicuri ma anche ipotetici di esse. E la Neue Freie Presse, il giornale viennese, i cui articoli incitatori i giornali italiani han riprodotto a gara da tre settimane a questa parte, con una fatuità disonorevole per un paese che voglia esser serio, già comincia a metter le mani avanti, ora che il dado sembra tratto, e scrive (24 sett.): L'Austria non intende mettere ostacoli all'azione della diplomazia italiana: però ciascuno deve comprendere che l'Austria piu di ogni altra potenza sentirebbe oggi gli effetti di eventuali complicazioni. nei Balcani. 110 BibliotecaGino Bianco

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