Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

·' Come siamo andati zn Libia " e altri scritti dal 1900 al 1915 agli altri gruppi etmci e politici, e a incoraggiare la propria borghesia alla conquista di altri privilegi, di cui essi approfittano indirettamente oggi e saranno gli eredi diretti domani. Insomma le classi proletarie dei paesi oggi piu potenti si trovano continuamente dinanzi al bivio: o rinunziare ai privilegi del proprio gruppo, in modo che, nel gioco delle forze econo· miche e morali, liberate da ogni inciampo di monopoli politici passati, prevalgono pel bene di tutti le sole mutevoli superiorità naturali; oppure perpetuare nella unità internazionale il predominio tradizionale del proprio gruppo in nome non piu del nazionalismo, ma del socialismo internazionale. E le classi proletarie degli stati... proletari, devono tenere bene aperti gli occhi dinanzi all'internazionalismo dei proletari piu evoluti e piu potenti; affinché non avvenga ad esse quel che avvenne ai selvaggi dell'America, che credettero all'internazionalismo degli amici di Cristoforo Colombo, i quali dicevano: Viva la libertà, semo fratelli, e davano vetri rotti in compenso di oro. Ora, come nel riordinamento interno di ciascuno stato il socialismo sarebbe un inganno, se non conducesse gli ultimi ad avere gli stessi diritti e le identiche capacità esterne di sviluppo dei primi; cos1 l'internazionalismo non sarebbe socialista, se attraverso esso si perpetuassero i privilegi di una razza sull'altra. Gli umili saranno esaltati e chi è alto sarà umiliato. Una Internazionale, in cui tutti non fossero eguali, sarebbe una Internazionale di gruppi oppressori - anche se operai - e di gruppi oppressi. E, se contribuissero a crearla non solo coloro che hanno speranza di essere oppressori, ma anche coloro che so.no minacciati di essere oppressi, non avremo la Internazionale dei liberi e degli uguali, ma la Internazionale dei furbi e degli sciocchi. Noi, socialisti italiani, non vogliamo essere sciocchi: ecco tutto. Si dirà per questo che l'internazionalismo - il vero internazionalismo socialista - ha fatto bancarotta? - Ohibò! La bancarotta l'ha fatta ... quell'altro. Il trabocchetto tripolino 1 L'obbiettivo fondamentale dell'Italia, in fatto di politica estera, deve essere quello di evitare ogni ulteriore espansione politica dell'Austria-Ungheria nella penisola balcanica. 1 Pubblicato in "La Voce," a. III, n° 34, 24 agosto 1911, pp. 637-38. [N.d.C.] 90 BibliotecaGino Bianco

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