Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

"Com~ siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 diritto di lamentarsene, qualora l'annessione· della Bosnia non avesse lesi gli interessi legittimi di altri. E, viceversa, data la lesione di questi interessi, la parte lesa avrebbe sempre il diritto di essere risarcita, anche se l'Austria avesse fatto per la sua politica interna un pessimo affare: chi commette una cattiva azione senza calcolarne bene tutte le conseguenze, e mentre danneggia altri danneggia anche se stesso, non può invocare a propria giustificazione il danno proprio, e deve sempre risarcire il danno altrui. Lasciamo da parte, dunque, i danni che il Governo austriaco avrebbe arrecati a se stesso col fatto dell'annessione. Ed esaminiamo se questa iniziativa ha rappresentato un ingiusto danno altrui, contro cui i socialisti austriaci avrebbero dovuto protestare. È questo il vero centro della questione. * L'incarico di occupare e di amministrare la Bosnia, dato dal Congresso di Berlino all'Austria, salva rimanendo la sovranità del sultano, non fu un fatto strano, senza precedenti nel diritto internazionale. La Francia aveva tenuto oécupata Roma dal 1849 al 1870, salvo il breve intervallo 1864-7. I Russi avevano occupata la Moldavia e la Valachia dal 1829 al 1841 e dal 1849 al 1851. Gli Austriaci avevano occupato militarmente Ferrara dal 1814 al 1859, e il Napoletano e il Piemonte nel 1821 e 1822, e i ducati dell'Emilia dal 1849 al 1859. E questi paesi erano stati alla fine, bon gré, mal gré, abbandonati dalle potenze occupanti e l'occupazione non aveva trovato il modo di trasformarsi in annessione definitiva. Si capisce che lo stato occupante, se trova che la occupazione gli conviene, cerca di rimanere nel paese piu che gli sia possibile, e si sforza di trasformare la occupazione in possesso definitivo. Ma la occupazione non è il possesso. E lo dichiarava ben nettamente il plenipotenziario inglese nella seduta del Congresso di Berlino del 5 luglio 1878, allorché diceva di " respingere le insinuazioni di una parte della stampa, che qualifica di spartizione la decisione del Congresso riguardo alla Bosnia e alla Erzegovina: mentre si cercò di prevenire una spartizione; numerosi precedenti storici giustificano quella deliberazione; parecchie volte fu confidata all'Austria una simile missione." E la stessa Austria, nella Convenzione del 21 aprile 1879 con la Turchia, riconosceva esplicitamente " il mantenimento dei diritti di sovranità " del sultano sulla Bosnia ed Erzegovina. Che l'Austria abbia, nei trent'anni passati, usurpato a poco a poco, giorno per giorno, molti diritti di sovranità che non le competevano, destreggiandosi in modo che gli altri stati fossero messi nel bivio o di lasciarla fare o di protestare ad ogni quarto d'ora contro gli sconfinamenti minuscoli che essa andava compiendo, questo nulla detrae al diritto, che hanno gli stati, i quali hanno conferito il mandato ·dell'occupazione, di dire a un certo punto: ora basta. Possono lasciar correre; ma hanno sempre il diritto 74 BibliotecaGino Bianco

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