Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Capùolo primo I precedenti Il "non expedù" Negli anni, che succedettero immediatamente al 1870, molti cattolici, cominciando da Pio IX, aspettarono da un vero e proprio miracolo del cie– lo la fine della tirannia liberale penetrata in Roma attraverso la breccia di Porta Pia. Passa un giorno e passa l'altro, il miracolo. celeste non arrivò. E allo– ra si cominciò ad aspettare la fine della servitu di Babilonia da un altro miracolo, terreno questo: la rivoluzione. Come in Francia, una prima volta dopo la rivoluzione del '48, e una seconda volta sotto la minaccia della Comune di Parigi nel '71, le classi possidenti avevano cercata la loro salvezza nell'alleanza col clero e nella sot– tomissione alla Chiesa dello Stato, cosf in Italia la borghesia liberale, giun– ta sull'orlo della rovina e minacciata da una rivoluzione repubblicana, sa– rebbe stata costretta a ritornare, pentita e contrita, sotto la protezione della Chiesa, se avesse voluto salvarsi da una rivoluzione sociale. , L'Italia - scrive la Civiltà cattolica nel maggio del 1896 - è divisa in tre parti: nella legale, che va sotto il nome di sabaudista e comprende il liberalismo d'ogni grado e colore, fino al democratico, - nella socialistica, che raccoglie i radicali, i repub– blicani, i socialisti delle varie scuole e dà la mano agli anarchici, - nella cattolica, che sta in tutto col Papa, del quale propugna la indipendenza. Da sé sola, la legale si sente mancare pian piano il terreno sotto i piedi, né ha la forza di vincere la socialistica. Quindi, per la sua salvezza, implora il concorso della cattolica. Tuttavia i cattolici con– siderano che altro è concorrere a salvare l'ordine sociale nell'Italia, ed altro concorrere a salvarvi l'ordine politico. Nel primo si asside l'Italia reale; nel secondo' si asside la legale. Or qual dovere può spingere i cattolici a farsi conservatori dell'Italia legale? Il socialismo cresce e si dilata s(, nell'Italia; ma non è ancor_prossimo il suo trionfo. Il pericolo piu imminente non è, fra noi, quello di una rivoluzione o di una evoluzione sociale, è quello di una rivoluzione o di una evoluzione politica. 'E se i nostri liberali sabaudisti vogliono essere sinceri, debbono confessare che il loro invito ai cattolici per soccorso, concerne la causa degli interessi politici loro, e non quella degl'interessi sociali della nazione. Se l'Italia, raffazzonata dal liberalismo si scompiglia, tal sia di chi l'ha in questo modo raffazzonata. Grande errore sarebbe che, col pretesto di frapporsi ad un trionfo remotamente futuro del socialismo, i cattolici rinforzassero, col loro concorso, la 49 7 B1bl1oteca Gino Bianco

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