Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Anc,ora sui protestanti in Italia chi. Sia in politica interna come in politica estera. Chi, fra i partiti demo– cratici, vorrebbe consentire loro di registrarne un altro? Di avvantaggiarsi ancora, sulla disunione delle forze democratiche, su rinnovati contrasti fra 'laicismo' e 'confessionalismo,' sulla divisione dei settori colti del Paese, circa i problemi delicati e importanti? ..." È chiaro. I partiti cosf detti democratici non debbono consentire ai comunisti un altro punto di vantaggio, rinnovando i contrasti sul "laicismo" e sul "confessionalismo": cioè a dire i partiti "laici" non debbono distur– bare i democristiani, sollevando il problema della libertà religiosa, ma debbo– no consentire che il diritto canonico acquisti per indisputata consuetudine il valore di diritto dominante in Italia. Il Messaggero è un giornale "liberale," con rispetto parlando. Ma nes– sun giornale socialdemocratico o repubblicano osa discordare da quel gior– nale "liberale." Nessuno di questi "laici" si domanda perché la concordia anticomunista dei partiti - ahinoi t - democratici deve essere affidata ai "laici," e per conseguenza questi debbono cedere le armi ai democristiani su quello che è il nucleo tradizionale del pensiero liberale, socialista e repubblicano; e per– ché non debbono essere piuttosto i democristiani a cedere le armi ai "laici," dimostrando di avere assunto in buona fede l'impegno di rispettare la libertà religiosa quando votarono la costituzione, e di volere mantenere quell'impe– gno con buona volontà. Dopo tutto, mantenere quell'impegno non costerebbe un soldo, e non presenterebbe altra difficoltà che quella di far stampare dal ministro degli Interni una circolare ai prefetti perché dicano ai briga– dieri dei carabinieri di lasciar cuocere nel loro brodo pentecostali, chiese di Cristo e generi simili. Un partito che, dopo aver votato quella famosa costi– tuzione, la viola ogni giorno nell'articolo che garantisce la libertà religiosa, quel partito manca di buona fede e di buona volontà. E liberali, socialde– mocratici e repubblicani, che si imparentano con quel partito, dovrebbero dimostrare buona fede verso i loro seguaci e buona volontà verso la Demo– crazia cristiana, smettendola una buona volta di chiamarsi laici; si chiamino francamente clericali. Tu quoque, Nenni? 21 Il 16 maggio, Nenni ha spiegato 22 come qualmente la sm1stra cattolica e i socialcomunisti possono benissimo collaborare, se la Democrazia cristiana si apre verso sinistra, mentre naturalmente i socialcomunisti si aprirebbero verso destra. Ed ha spiegato eziandio come qualmente "i socialisti si rifiu– tano di dividere il proletariato in una lotta assurda sulle concezioni religiose. 21 Ibid., 5 giugno 1954, pp. 164-65. [N.d.C.] 22 In un discorso tenuto al IV Convegno femminile del partito socialista italiano. Il passo riportato da Salvemini presenta qualche variante rispetto a quello pubblicato dall'" Avanti!" del 18 maggio 1954. [N.d.C.J 476 Biblioteca Gino Bianco

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