Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Capitolo primo . I cattolici e la loro tattica Solo gl'imbecilli e i conservatori liberali possono credere possibile in Italia la conciliazione fra il partito cattolico e l'attuale costituzione poli– tica. L'arte di seppellire i morti è lucrosa nella vita religiosa, non nella vita politica. I cattolici lo sanno bene; e chiunque segua con una certa atten– zione i loro movimenti, e non sia dissennato come un liberale conservato– re, deve venire alla conclusione che a ben altro mira il partito cattolico, che a puntellare la fradicia baracca liberale. Organizzarsi solidamente; aspettare che l'attuale organizzazione politica vada in isfacelo per la corruzione in– terna e per gli assalti esterni; e quando il cataclisma avverrà, mobilitare tut– te le sue forze, presentarsi come unico salvatore dell'ordine sociale, dar l'ul– timo colpo ai morituri e assidersi al potere invece di loro: ecco la tattica cattolica. I cattolici in questo sono perfettamente logici. Il Sillabo (prop. 80a) condanna ogni conciliazione fra cattolicismo e rivoluzione (liberalismo e ri– voluzione sono sinonimi nel gergo clericale); e fin dal 1874, nel primo congresso cattolico italiano di Venezia, un oratore, trattando della "vera eresia dei nostri tempi," di "quella mostruosità, che, contraddicendosi an– che nella sola sua denominazione, chiamasi cattolicismo liberale," cosi: par– lava: Ma prevedo un'obbiezione [State attenti/ è la stessa che continuano tuttora a fare inutilmente ai cattolici i nostri to"achi 1 liberali conservatort1. Se devesi stabilire un'as– soluta linea di demarcazione tra cattolici e liberali, se i cattolici devono da sé ostracizzarsi dal consorzio sociale, quando questo è dominato dalla rivoluzione, come poi provve– dere all'avvenire del nostro paese? [...] Alla fin fine che intendete di fare, qual pro– gramma politico avete, quale suggerimento ci date per opporci a' nuovi mali o rifar il distrutto? f...) Bisogna ripetere ai di nostri, di fronte alla rivoluzione, quello che i primi cristiani operarono di fronte al paganesimo: questo è il nostro programma. Allora quei primi campioni della fede incominciavano dal purificarsi da ogni attacco all'idolatria L. .J; poi s'industriavano con ogni lor possa a mostrarsi cristiani nella mutua carità, nella mortificazione '[ecc.]. Cosi a poco a poco crebbero, si estesero, e autori pagani dovettero 1 Allusione a Michele Torraca (1840-1906), uno dei principi del giornalismo moderato, direttore de "L'opinione," corrispondente romano del "Corriere della sera" e deputato cri– spino. [N.d.C.] 7 BibliotecaGino Bianco

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