Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

' I protestanti in Italia volta il clero della parrocchia avrebbe fatto bistecche di quella testimone; oggi cerca di farla morire di fame. Io non so se la lettera del parroco crei nella testimone il diritto di querelarsi per ingiusto danno. Se vi fosse una base giuridica seria per una ,querela di quel genere, chiunque in Italia crede che la libertà religiosa non ·debba essere parola vana, avrebbe l'obbligo di partecipare alle spese della querela. Ad ogni modo, c'è posto per un giudizio morale. E spetta a noi pro– nunciare una condanna morale, e renderci conto del pericolo, che le nostre libertà religiose correrebbero, s.e i parroci acquistassero autorità giuridica, di cui per il momento sembrano essere ancora privi. Quanto al collegio femminile Rosmini di Domodossola, esso è un istituto pareggiato. Ed è stato pareggiato alle scuole governative da un go– verno, il quale ha l'obbligo di rispettare e far rispettare l'articolo 8 della Costituzione, che garantisce a ogni confessione religiosa eguale libertà davanti alle leggi; e l'articolo 19 che garantisce a chiunque libertà nell'esercizio pub– blico e privato del proprio culto e nella propaganda dei propri convinci– menti. Il governo della Repubblica ha dunque il dovere .di esigere che nelle scuole pubbliche e nelle scuole pareggiate alle pubbliche sia rispettato negli alunni il diritto di essere anche testimoni di Geova, andando all'inferno per quella strada anziché per un'altra. Ciò posto, il fatto di Domodossola assume un aspetto politico. E qualcuno nella Camera o nel Senato do– vrebbe interrogare il ministro della Pubblica Istruzione per sapere se intende conservare il. pareggiamento alla scuola di Domodossola, o senta il dovere di revocarlo, conforme alla lettera e allo spirito della Costituzione. Questo caso è contemporaneo ad un altro, anche piu grave, che si ricava dal Gazzettz'no del luned[, Venezia, 2 giugno 1952. Il vescovo di Padova nella cattedrale, durante le solenni funzioni di Pentecoste, ha an– nunziato che in tutte le chiese sarebbe stato letto un comunicato "per mettere in guardia i fedeli dalla propaganda protestante, concretata da ele– menti avversi alla Chiesa cattolica in collaborazione con un certo prof. Fausto Salvoni, sacerdote apostata." Il vescovo ha dato del "lupo rapace" al sacerdote apostata, ed ha continuato a fargli .fischiare le orecchie per quasi una colonna del Gazzettino del lunedf. Fin qui nulla di male. Questa è la libertà: avere il diritto di andare all'inferno come testimone di Geova o sacerdote apostata, e denunciare come lupi rapaci o prede sicure dell'in– ferno i sacerdoti apostati e i testimoni di Geova. Il Padreterno, a suo tempo, nella valle di Giosafatte, farà conoscere a tutti il suo responso definitivo. Il male comincia quando il vescovo di Padova si dichiara profonda– mente addolorato che in Padova trovi libero esercizio la propaganda dell'er– rore, e continua: Diciamo una parola di plauso alle autorità cittadine, che, memori del generale di:;senso per l'ospitalità in altre circostanze strappata per una pubblica sala dai pro– testanti camuffati, questa volta seppero con un vero senso democratico resistere ai vari tentativi, per non dire assalti, e rifiutare l'ospitalità negli ambienti pubblici ri- 453 BibliotecaGino Bianco

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