Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

11 Vaticano e il fascismo a compromessi con lui, ottenere da lui quei favori che poteva via via spre– mere, e in compenso dei favori che otteneva cooperare con lui, pur riaffer– mando la dottrina cattolica e protestando quando questa dottrina era vio– lata. Il problema non era facile a risolvere. Pio XI avanzò troppo su questo terreno sdrucciolevole. Pagò, per quel che ricevette, un prezzo che oggi risulta essere stato troppo alto e troppo pericoloso. Commise un errore, ma avrebbe potuto far assai peggio, perché al peggio non c'è mai fine. Sfortunatamente quei cattolici, che intendono approvare ad ogni costo tutto quanto fa un papa, non possono ammettere che un papa possa fare degli spropositi (salvo che sia morto almeno un secolo e mezzo fa). Per .giunta essi trovano assai pericoloso, in momenti di grandi commozioni ··sociali, quando non si sa come le cose andranno a finire, affermare che il papa preferisce i regimi totalitari ai regimi democratici. Eppoi se ammettesse- ro che il Vaticano, in cambio della .sua cooperazione, ottenne da Mussolini favori non indifferenti, sarebbero forzati a riconoscere che quei favori dovreb– bero essere oggi riveduti, e al~eno alcuni di essi, per esempio il concordato del 1929, potrebbero essere annullati. Ecco perché essi debbono dimenticare che il Vaticano cooperò col regime fascista su molti punti della politica interna e internazionale fascista, e debbono solamente ricordare quei casi in cui vi fu qualche frizione fra la politica vaticana e quella fascista. Se questa campagna ingannatrice prevalesse, il Vaticano si farebbe avanti a domandare nuovi favori in cambio di un'eroica lotta contro il fascismo che non esisté mai, e cumulerebbe questi nuovi favori con quelli che ottenne in cambio di una cooperazione che fu ieri _ la regola, anche se di tanto in tanto vi fu qualche eccezionale contrasto. 417 30 B1011oteca Gino Bianco

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