Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Chiesa cattolica o Vaticano? cattolica, ma che se ne infischiano del papa e dei vescovi e del clero medio e basso. Gli altri - che a occhio e croce si può dire formino non piu che un quinto qella popolazione italiana, - sono i soli che si possano consi– derare, insieme col clero, come parte integrale della Chiesa cattolica. Possiamo noi dire che tutti i cattolici italiani sono complici di quanto i fascisti vanno perpetrando da quindici anni in qua? Quanti fra ·i contadini cattolici italiani sono favorevoli alla guerra d' A– frica? Quanti fra i parroci, che vivono a contatto dei contadini e parte– cipano della loro mentalità, intervengono alle cerimonie bellicose in cui l'alto clero si disonora? Quanti fra i giovani cattolici approvano la guerra d'Africa? Perché allora coinvolgere tutti i cattolici in una unica condanna comé "Chiesa cattolica" ? Io trovo giusto e utile che le complicità fra Pio XI e Mussolini siano ricordate in eterno. Fra uno, dieci, cento anni, l'ora della resa dei conti suonerà. Allora anche i signori del Vaticano dovranno essere chiamati a pagare la loro parte di responsabilità. In quel giorno dovrete impedir loro di far perdere le tracce di sé rimescolandosi in quella massa indistinta che va sotto il nome collettivo di "Chiesa cattolica." Bisognerà perciò che voi stessi non confondiate la parte col tutto. Spingerete gli amici a rendersi solidali coi nemici, se assalirete amici e nemici tutti insieme come se fos– sero una unità compatta e omogenea. Dovrete isolare 1 nem1c1 per colpirli a fondo. Cominciate a isolarli fino da ora. Dite Pio XI, dite {se vi piace il linguaggio rimbombante degli antichi anticlericali vecchi~ stile) la maledetta lupa vaticana, dite l'alto clero: direte la verità! Se dite "la Chiesa cattolica," commetterete un errore di giudizio, che potrà condurvi a suo tempo a com– mettere errori di azione forse funesti. Pio Xl o Chiesa cattolica? Caro Curzio, permettimi di assumere una volta tanto la veste del "cittadino che protesta." Io voglio protestare perché hai confinato nell'ultima colonna molti casi ottimo metodo per chiarire le discussioni ed evitare i comodi equivoci. Ma non sempre il metodo è giusto ed applicabile. Vi sono delle istituzioni che, per la forza della loro tradizione e il prestigio che esercitano, non si lasciano ridurre, senza una grave deformazione, alle persone che temporaneamente le incarnano. La Chiesa è la piu tipica tra queste istituzioni, anche perché l'alto personale della Chiesa non è scelto in base a un criterio personale dinastico, come nelle mo– narchie, ed è quindi, piu del personale monarchico, l'espressione della collettività dei fedeli. Alla stregua del criterio salveminiano, non si dovrebbe, ad esempio, parlare di fascismo, ma di fasci– sti. E neppure di fascisti, ma del fascista A, B, C, giacché anche tra i fascisti vi sono molte cen– tinaia di migliaia di fascisti per forza o i fascisti che non si sono mai personalmente macchiati dei delitti che rimproveriamo ai capi. Chi volesse evitare in ogni caso, come pretenderebbe Salve– mini, il termine astratto, si troverebbe obbligato a creare molte altre sotto-categorie probabilmente assai piu astratte ed arbitrarie della categoria generale. Avversari del fascismo, noi ammettiamo solo una distinzione: quella tra i capi responsabili e i gregari. Avversari della Chiesa, non solo per la sua politica, ma per la concezione della vita che le è propria, nella polemica contro la guer– ra e le complicità vaticane consideriamo opportuno accettare il consiglio di Salvemini di distinguere tra i capi (papa e alto clero) e il gregge dei fedeli. Ma sia chiaro che mentre per Salvemini la distinzione è di principio, per noi è solo di opportunità." [N.d.C.] 390 BibliotecaGino Bianco

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