Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Cattolicismo e democrazia rispondere a queste domande: in quale giorno preciso ricevette dal papa il permesso (poco importa se esplicito o implicito) di tornare in Italia? fino a che giorno il papa gli lascerà il permesso (poco importa se esplicito o implicito) di rimanere in Italia? ci faccia vedere quanto dura il biglietto di andata e ritorno, di cui il Vaticano l'ha fornito nel gennaio 1919: quando il tempo si fa scuro, lei arriva e salva la baracca; quando il papa non ha piu paura del cattivo tempo, lei sparisce, e se ne va a Londra. Metto le domande in questa forma, che io non adotterei: conoscendo la tempra eroica dell'uomo, studierei una forma piu rispettosa; altri seguirebbe altri metodi; il fondo, però, del mio pensiero sarebbe quello. Quanto a Donati, egli fece la gaffe enorme di pubblicare una lettera di Gallarati– Scotti, che diceva: "forse Dio ricaverà dal male il bene: sia fatta la Sua volontà. " 6 Lei, caro Ferrari, fece la gaffe di protestare sull'Observateur con– tro... l'anticlericalismo, invece di protestare contro Pio Xl. Il quasi-dogma della "speciale assistenza dello Spirito Santo" nel febbraio 1929 funzionò in pieno. Lei, a poco a poco, si è ripreso; ma la prima impressione, in certi casi, è quella che rimane; e per giunta un insieme di circostanze disgraziate Le ha impedito finora di correggere pubblicamente quella prima impressione. Quanto a Donati, è inutile parlarne: dopo che si è rimesso a razzolare nel letamaio di Bazzi, 7 non è piu niente: egli può dire: "non son qual fui, perf di noi gran parte." Lei, caro Ferrari, che rimane sulla breccia, deve stare attento a non fare il gioco del Vaticano contro la sua volontà, come lo fece don Sturzo contro la propria volontà nel 1923 e nel 1924. Quella è gente che le conosce tutte. Appena vedrà riabbuiarsi l'orizzonte, sarà felice che qualcuno abbia disapprovato oggi il concordato: questo qualcuno servirà di alibi alla "ma– ledetta lupa"; come oggi, lo storico Olgiati 8 scopre che "la Chiesa catto– lica" fu favorevole alla nazionalità italiana perché un prete morf sul pati– bolo a Mantova (dopo essere stato debitamente scomunicato) e perché un papa dalla testa debole, Pio IX, per alcuni mesi credé di poter fare il... candidato politico (ma smentf nei 30 anni successivi la sua opera dal luglio 1846 all'aprile 1848), cos1 non mancherà domani un nuovo Olgiati che riesumerà le pagine di un cattoltco, Francesco Ferrari, per scoprire che "la Chiesa cattolica" è stata contraria al fascismo; e pretenderà che l'Italia paghi a Pio XI, o al suo successore, due miliardi, per indennizzare "la 6 Salvemini allude probabilmente a una lettera, ricevuta da Giuseppe Donati da Milano il 17 febbraio 1929 e da lui riportata, senza il nome del mittente, nel suo articolo Le probabili sor– prese dei Patti del Laterano, in "Il pungolo," Parigi, nn. 5-6, 15 febbraio-1° marzo 1929 (ripro– dotta in G. DONATI, Scritti politici, a cura di G. Rossini, Roma, 1956, vol. Il, p. 359). Nella frase successiva Salvemini allude a una polemica, sorta negli ultimi numeri de "L'observateur," Bruxelles, febbraio-marzo 1929, fra il liberale Armando Zanetti, direttore della rivista, e il Ferrari, che ne era uno dei principali collaboratori, circa l'interpretazione degli accordi lateranensi. [N.d.C.] I 7 Cfr. le Memorie di un fuoruscito, cit., pp. 58, 103-104; Donati e Berneri, in "Il mon– do," Roma, 3 maggio 1952. [N.d.C.] 8 Mons. Francesco Olgiati (1886-1962), professore di filosofia nell'università cattolica del Sacro Cuore di Milano, e autore anche di scritti storici, fra cui La storia dell'Azione cattolica, Milano, 1922, piu volte citata da Salvemini in Stato e Chiesa in Italia da Pio IX a Pio XI. [N.d.C.] 382 BibliotecaGino Bianco

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