Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

La politica di Pio XI popolare come un'organizzazione quasi delittuosa, con la quale sarebbe stato vergognoso per la Santa Sede aver rapporti di alcun genere. Anche il tempo che il cardinal Gasparri sceglieva per la sua manifestazione era caratteristico: minacciava la riprovazione e il biasimo della Santa Sede contro il partito popolare, se questo "fosse venuto a mettersi in contrasto coi principt della religione e della morale cristiana," proprio nel momento in cui i fascisti ::.minacciavano di "marciare su Roma" per impedire la formazione di un go– verno che si appoggiasse su una coalizione fra il partito popolare e i socialisti riformisti. Proprio in questo momento, il cardinal Gasparri invitava. il clero a svincolarsi dal partito popolare, se questo persisteva a non voler esser altro che una organizzazione "meramente politica," credendosi autorizzato a non tener conto di quanto ·potesse ordinare l'autorità religiosa. Con la stessa data di questa circolare sul partito popolare, il car– dinal Gasparri inviò ai vescovi un'altra circolare sull'Azione cattolica. Per mezzo dell'Azione cattolica - egli spiegava - i laici partecipano alla missione religiosa che è propria della Chiesa, missione "ordinata, non a fini materiali e terreni, ma spirituali e celesti." Certo l'Azione cattolica doveva "per necessaria connessipne di cose discendere pure nel campo economico– sociale, toc.cando anche questioni politiche"; ma questo non lo faceva se non in vista di "interessi sovrannaturali," e "per la elevazione morale e religiosa dei popoli." In conseguenza, l'Azione cattolica era una organizza– zione religiosa e non politica: come tale era "in tutto dipendente dall'Au– torità ecclesiastica": ad essa non competeva un'opera "direttiva nell'ordine teorico," ma "esecutiva nell'ordine pratico." Sulla scorta di questi prind– pi, il papa si proponeva di riorganizzare l'Azione cattolica, e domandava ai vescovi che esponessero il loro parere sui progetti dei nuovi statuti. 22 Il nesso logico tra le due circolari dello stesso giorno è evidente. Esse indicano la fine della "tolleranza" concessa dal Vaticano al partito popolare, e il ritorno alla politica di Pio X: niente piu democrazia cri– stiana; nessun amoreggiamento tra cattolici e socialisti; alleanza dei catto– lici coi nazionali conservatori contro i socialisti; ritorno del laicato cattolico sotto il controllo delle autorità ecclesiastiche. Poche settimane dopo che la Santa Sede annunziava con quei due do– cumenti la sua nuova politica, ebbe luogo il colpo di stato militare, che va sotto il nome di "rivoluzione fascista" o di "marcia su Roma." 22 Pio XI e l'Azione cattolica, Roma, Via dei Cestari 21, 1929, pp. 332-33. Pio XI si è sforzato di dare in tutti i paesi un grande impulso all'Azione cattolica, ispirandosi ovunque all'idea di mettere tutte le iniziative del laicato cattolico sotto il controllo immediato dei vescovi, i quali sono alla loro volta rigidamente controllati dalla curia romana: idea del tutto opposta a quella di lasciare la massima libertà alle iniziative laiche, a cui si ispirava Be– nedetto XV. Siccome io non faccio qui la storia del pontificato di Pio XI, ma quella delle relazioni fra Stato e Chiesa in Italia sotto il pontificato di Pio XI, cosi mi occupo solamente dei metodi con cui Pio XI è riuscito a fare in Italia dell'Azione cattolica la sola organizzazione permessa dalla Chiesa. Del resto, lo sviluppo dell'Azione · cattolica fuori d'Italia fu fino a tutto il 1928 quasi nullo. Dei documenti sull'Azione cattolica raccolti nel volume Pio XI e l'Azione cattolica, 224 riguardano la sola Italia, mentre non piu di 97 riguardano i paesi fuori d'Italia. 265 BibliotecaGino Bianco

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