Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Stato e Chiesa Ìn ltalìa da Pio IX a Pio Xl La professione per cui Pio XI era nato era quella di bibliotecario. Gli studiosi che frequentavano la biblioteca Ambrosiana di Milano prima della guerra, apprezzarono sempre la perfetta conoscenza che mons. Ratti aveva degli strumenti del suo mestiere, e la cortesia con cui facilitava il loro lavoro. Ma le attitudini che sono necessarie per conservare i manoscritti e i libri di una biblioteca, aiutano poco quando si ha da fare con gli uomini del secolo XX. Pio X nel 1912 lo chiamò alla biblioteca Vaticana, e di qui, nel– l'aprile 1918, Benedetto XV lo bombardò visitatore apostolico in Ucraina, e poi nunzio in Polonia. In Polonia, mons. Ratti scontentò tutti: tede– schi e polacchi. Il che può significare tanto che riusd a rimanere neutrale nelle violente passioni nazionali dei due popoli, quanto che non ne indo– vinò mai una. Occorrerebbe un esame accurato dei fatti per arrivare ad un giudizio non arbitrario. L'antico bibliotecario si trovò a Varsavia nell'estate del 1920, quando le truppe bolsceviche arrivarono quasi alle porte della capitale polacca. Tutti gli altri diplomatici scapparono, come è obbligo dei diplomatici all'appres- · sarsi del pericolo. Lui rimase al suo posto. Quer.to contatto col bolscevismo autentico sembra avere lasciato nel suo spirito un'impressione indelebile. Di quanto avveniva in Italia in quegli anni, egli leggeva le notizie sui giornali conservatori di Milano, La, perseveranza e il Corriere della sera, che denunciavano ogni giorno la "sanguinaria tirannia dei bolscevichi" italiani. Pio XI s'immaginò che in Italia le cose andassero come in Russia e nelle zone della Polonia che erano infette dal contagio russo. Perciò Benedetto XV fece ai conservatori milanesi il miglior regalo possibile, quando lo richiamò dalla Polonia e lo nominò arcivescovo di Milano (giugno 1921). E i cardinal"i sapevano benissimo quel che faceva– no, nel febbraio 1922, quando lo designarono all'ufficio di pontefice: come era avvenuto alla morte di Leone XIII, e alla morte di Benedetto XV, il sacro coilegio volle eleggere un papa che rafforzasse gli elementi conservatori nella Chiesa e nella società. Oltre a questo problema, era necessario risolverne altri due: 1) Alla morte di Benedetto XV c'era nelle casse della Santa Sede appena quanto bastava alle spese correnti per non piu di una settimana; le entrate non coprivano le spese annue, che ammontavano a circa 50 mi– lioni;5 e per giunta incombevano come minacce paurose la nominatività dei titoli e il fallimento del Banco di Roma. 2) Era necessario spingere avanti le pratiche per la soluzione della questione romana; le formule della intransigenza erano cadute quasi tutte, l'una dopo l'altra, negli ultimi vent'anni, senz'alcun vantaggio per la San– ta Sede; negoziando l'abbandono delle ultime posizioni di lotta, la Santa Sede poteva trovare qualche ristoro alle sue finanze dissestate. 5 La fonte di questa informazione è un alto funzionario del Banco di Roma. È noto che per far fronte ai deficit annuali, Pio Xl dové contrarre negli Stati Uniti due prestiti: uno nel 1923 e uno nel 1926. 258 BibliotecaGino Bianco

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