Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Le condizioni attuali tico-cristiana, m cm nv1ve l'opera violentemente troncata da Pio X nel 1904. La tendenza clerico-conservatrice è forte dei personaggi piu annosi e piu autorevoli, onusti di titoli, di esperienza e di abilità; gode le simpatie dell'alto clero; ha l'appoggio dei quotidiani del trust cattolico; fa assegna– mento sulla maggioranza dei deputati; è invitata continuamente ad andare verso destra dai nazionalisti, dai fascisti, dagli agrari. I democratici cristiani non vogliono saperne di alleanze coi partiti conservatori e nazionalisti; sostengono la necessità o dell'intransigenza o dell'alleanza coi socialisti; tendono ad occupare nella vita pubblica italiana il posto che è rimasto vuoto per l'ignominioso tradimento, che degli ideali della democrazia hanno compiuto i radicali in questi ultimi vent'anni; tradimento che i nuovi gruppi parlamentari di sinistra - accozzaglia di conservatori e di nazionalisti, paurosi di mostrarsi quali realmente sono - cercano di perpetuare sotto nuovi nomi. In questa sinistra del partito popolare milita non solo la grande mag– gioranza degli organizzatori e degli organizzati nelle leghe e nelle coopera– tive popolari, ma anche - ed è questo un punto importantissimo - una gran parte del basso clero. Questo fenomeno del basso clero democratico si era rivelato già fra il 1901 e il 1905; e in questo campo si era piu special– mente concentrata la repressione conservatrice di Pio X. Durante la guerra, i sentimenti soffocati nel precedente decennio si sono riaccesi nei giovani cappellani, che facevano la vita del campo e della trincea e condividevano il lungo dolore della povera gente. Nella crisi monetaria del dopoguerra, il basso clero si è vista ridotta a misura irrisoria la capacità di acquisto degli stipendi tradizionali annessi ai benefici ecclesiastici; è precipitato in una vita di ristrettezze penosissime; ed in quanto è costretto oramai a vivere prevalentemente sulle offerte dei fedeli, si è sottratto alla domina– zione economica e disciplinare dei vescovi dispensatori di benefici e di stipendi. I democratici cristiani, rifiutando scrupolosamente ogni scoria mo– dernista, che possa turbare la compattezza dogmatica della Chiesa, sentono di avere nel basso clero un alleato sicuro ed una rete efficacissima per la or– ganizzazione e la propaganda. Mentre i clericali conservatori godono dell'appoggio del cardinale Ga– sparri, segretario di stato di Benedetto XV, i democratici cristiani si pre– valevano - stando alle loro affermazioni - della tacita simpatia di Bene– detto XV in persona. Benedetto XV fu, quando era semplice monsignor Della Chiesa, uno dei fedeli del cardinal Rampolla, che i democratici cristiani ricordano cot;1 venerazione, insieme al cardinale Svampa, come patrono ufficioso del loro primo movimento. Durante il pontificato di Pio X, monsignor Della Chiesa fu relegato nella diocesi di Bologna: e qui oppose una tenace resistenza passiva a tutti gli sforzi, che i liberali conservatori facevano per trascinarlo ad una politica di collaborazione contro il movimento socialista, analoga a quella, che grazie al cardinal Sarto (Pio X), aveva assicurato nel Veneto, 63 Biblioteca-GinoBianco

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