Roma del popolo

- 50- ~i ne :~Ila civillit d elmo tl~O ? Sono r ihelli: le sue nole obliale, rigell3te. Sulle rive del Danub1o, c della Drava, s i combatlc una ' guerra di selvaggi? e non vi ha nefandità ed orrore che non comme l!ano le autorità auslriaché? E Thiers il cinico leva a cielo, fra gli applau~l dell'Assembl ea. la gloriosa 'I'IIOderazion e dell ' Austria. -- Pio IX scatena gli sgherri di Napoli, di Spagna, d'Aus tria contro i suoi dilelli flgliuoli , 1ne depredano le case, ne bombardano le città? Egli è il giusto, il santo, il benemerito delle libertà italiane. Le romagne sono da secoli dissanguate dal regime dei preti, le industrie vi son nulle, la giustizia manomessa, i diritti calpestali? La corte di Roma fece perdere all' Italia i costumi , la religione, la nazionalilà, ne corrose e avvelenò la vita ? Fu in ogni tempo da tutti i nostri grandi da Dante, I•etra rca, :Macchiavelli ad Alfieri, a Niccolini, ·ctJramala la Babilon'ia d ' Ilalia, la sentina d'ogni vizio, la prostituta dei re e dei popoli, la lupa non mai sazia? E Falloux a ripetere con una imperturbabilità da convinGere, con ùn corredo di sofìsmi, e di menzogne da sfidare tutta la scuola di Lojola, che a lei, llalia è debitrice di ogni bene, a lei Roma del suo lustro, de' suoi monumenti, a lei del nome di citlà eterna l! E l' Assembleà a guardarsi in faccia, come gli auguri romani quando s' inçontravano per le strade, e sogghignare. per applaudire, e passare all'ordine del giorno. Ecco il turpe spettacolo che diede di se stessa in tem11i civili l ' Assemblea nominata a pieni suffragi di un popolo (;he vuoi dirsi educato e nato a liberlà. Uomini che per trent' anni si dichiararono nemici dei Cosacchi, giunti al potere ne sono i salellili più zelanti ; uomini che incanutirono nelle lo!le contro il dispotismo e il gesuilismo, falli minis tri rinegano tollo il loro passato. l pochi , anzi soli che fra la ·corruzionc del passato regime serbassero nome di probità, come i Barro!, i Tocqueville, messi all ' opera, palesano come quella probità fosse un'ipocrisia ; quell'amore di libertà, ·un ' istrumento d' ambizione ; quella tenerezza pei popoli, maschera sozza , e menzogna. Poi uomini che non sono più cristiani del Sultano, nè più cattolici , non dirò di Voltaire (troppo onore lor si darebbe col dirli figli del filosofo) ma di Piron, a fingersene ammiratori cd a1Jpoggio; ed intanto tingono crisma e tiara nel sangue umano per fargli abborrire da inliero un popolo, uomini che non hanno altro Dio che Moloc, a lira fede ed idee che l ' usura e i giuochi di borsa, vanno sfacciatamente gridando onesta, ordine, proprietà. 'fai sequela di apo- ~ lasic , menzogne , recriminazioni, scurrili personalilà, uon poteva

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