Roma del popolo

r. Il. ~lOYIME;IOTO DEL NOVEMllltE 184& IN liO~fA. Giit da qualche tempo non crau(• 11iù un mistero per aleuno l conall della corte romana diretti a sln•Pr<•re poco a poco alle popolazioni quanto aveva no esse potuto t•llc ncre di rr:mchig ic c di libertà. Si c.perava indefessamcnle onde ripristinare una condizione polilira di cose conforme al passato. Era questa una delle prove che il governo clerica le non già sponlancamcnlc, ma per la suprema forza deg li avvenimenti, crasi indollo ati allargare a lcun poco la vita civile dello stato. Egli avea fallo prima quanto gli era possibile con voli, con male insinuazioni , cou arli di ogni genere pcrchè fa c.1mpagna di Lombardia, la quale poteva decidere delle sorti di tulla Italia , corresse a tristo fine , c non occorre il qui rammentare tulle le parlicolarità di quei fall i, ancora s tampati nella memoria d'ognuno. Intanto fa disapprovazione solenne scagliata dal Valicano sulla guerra nazionale nel più decisivi momenti de lla lolla, e quando le a rmale italiane allendcvano invece una parola di benedizione; la pietà .)Jonli!lciile verso Il croato quasi primogenito della Chiesa; gli inciampi frapposli si all'invio delle nostre truppe sui campi di battaglia che a ll' afleslimenlo dci votentcrosi' i qual i 11mavano di crescere le tlle dci combatlenli, seminavano nell'animo un iversale la persuasione che il governo prctcsco longi dal secondare ,

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