Roma del popolo

- !~'•· - ,::ono. che la sua hnndi cra non penda oziosa in una .im.m.obilil :'l ateista, in mezzo all 'incessante v iol;~zione del pnrH~ JIHO dH• rnppresenta; che la Francia non ha il rlirlllu di disporre a !'UO talento degli slali romani , che la volonla del p•>polo romano deve essere espressa, e che non r.uo essere liberamcule espressa sentendo che queste armale nemiche s0110 accampale sul sun territorio. Noi non sapremmo ammellcrc - noi gli elelli d~t popolo - che il popolo romano sia chiamalo ;~ d esprimere una seconda volla cio che ha di gia dichiaralo pacificamente, completamente, c co lla più inlera llbcrlà. Noi non possiamo commellere un suicidio o un allentato ai nostri diritti più sacri. 1\Ia poichè la violenza ha annichilalo le conseguenze dell'esercizio di quesli dirilll. s ta a voi a ricordare alla Francia i suoi doveri, e dirle: << tullo ciò che siete sul puuto di fare, è nullo cd illega le, se la vol.mta del popolo nou è consultala.» E se il vostro governo rirnanc mulo, so la Fran· eia seguita la s ua caniera di violenza , allora tocca a voi, popolo; a voi. uominl.di giustizia c di libertà d' :ljutarci nella lolia. Con o senza il soccorso dei popoli noi ri<:ominciercmo ques ta lo:la. Noi non po!'slamo, noi non vogliamo sacrificare il JlQSlro avvenire cri i destini ai quali slam chiamali da Dio, ai capricci dell'egoismo e della cieca forza . lUa il concorso dci pop.oli ci può risparmiare dei sa nguinosi sacriflzj, mol te violenze reazionarie che noi, uomini d'ordine c tli pace siamo forzali evi!are, ma che ne ll ' impotenza dell' e, flio J>ossiamo essere Impotenti a prevenire. GIIJSEPPB i\IAZZINJ.

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