La Repubblica romana del 1849

La Repubblica Roma11adel 1849 49 dell'ufficio, E so d'altri - ma questi son nostri - ai quali basterebbe l'animo per prot~stare da Roma, e sfidando le vendette sacerdotali, contro le vostre menzogne; ma la vostra antiveggente ammiuistrazione ha chiuso ad essi, sopprimendo ogni giornale, dal vostro in fuori, ogni via di pubblicità • • • • " Non era p1u m Roma sovrano; il papa s'era fatto disertore a Gaeta. Una Commissione governativa istituita da lui aveva ricusato d'assumer l'ufficio. Due deputazioni inviate successivamente da Roma a supplicar Pio IX perchè tornasse, s'erano vedute respinte. E condizione siffatta di cose trascinava inevitabili l'anarchia e la guerra civile. Urgeva un rimedio, " li 9 febbrajo, a un'ora del mattino si proclamavano il decadimento del potere temporale del papa, e, conseguenza logica, la Repubblica. Da chi? Dall'Assemblea costituente degli Stati Romani •. " D'onde usciva la Costituzione? " Dal voto universale. " Ebbe luogo, non dirò terrore, ma agitazione, in• fluenza illegalmente esercitata nelle elezioni? No; tutto si fece pacificamente, tranquillamente, senza corruttele e senza minaccia. La minorità fu considerevole? Su centocinquanlaquallro membri presenti, .zmdic,~ per motivi di opportunità, si dichiararono avversi alla Repubblica, soli cinque al decadimento. Quanti fra quei che oggi voi chiamate, sprezzando, stranieri, quanti italiani nati al di là del confine romano avevano seggio in quell'assemblea? Due forse: Garibaldi e il generai Ferrar i; e Garibaldi era partito per Rieti. Saliceti, Cernuschi, Cannonieri, Dall'Ongaro ed io, fummo elett~ più tardi. " E come accolsero le popolazioni il doppio decreto B1bhotecaGino Biane,o

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