La Repubblica romana del 1849

I 26 La Rep11bbl1ca Roma11a del 1849 Per dimostrarsi davvero migliore dei cessati governi, la Repubblica, pure avendo l'occhio alla difesa delle mura, si occupò subito del miglioramento delle classi più disagiate. E per cominciare, e fare opera alta di moralità re• pubblicana, destinò l'edificio che già serviva al Santo Ufficio ad abitazione di famiglie o di i_ndividui indigenti. Cosl, quelle tetre mura che sentirono i gemiti dei prigionieri e le grida stazianti dei torturati, per la prima volta risuonarono di benedizioni e ripercossero parole di affetto e di gioje famigliari. E questa metamorfosi la compieva la Repubblica. La quale, quindici giorni avanti all'assalto dei francesi, non desisteva dalle sue riforme pacifiche e civili, ma le affrontava e, sol che avesse avuto tempo, avrebbe ri• solto un problema che non ha ancora trovato oggi la sua soluzione, e che l'avrà soltanto nel secolo venturo; quello dell'emancipazione del suolo e di coloro che lo lavorano. Un decreto della Repubblica che porta la data del 15 aprile è così concepito: Art. 1. 0 - " Ogni famiglia povera, composta almeno di tre individui avrà a coltivazione una quantità di terra capace del lavoro di un pajo di buoi, corrispondente ad un buon rubbio romano, cioè due quadrati censuari, pari a metri quadrati 20,000. ,, Art. 2. 0 - " I vigneti saranno dati a coltura, ali' in• dividuo senza che sia richiesta la famiglia e verranno divisi in ragione della metà dell'indicata misura. Contemporaneamente, come scrive un autore non so• spetto di repubblicanismo - Giuseppe La Farina - veniva abolito il turpe appalto del sale, ed il suo prezzo scemato con gran beneficio dell'agricoltura, della pesca della pastorizia e della pubblica salute. B,b oteca G110 Biar~::>

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