La quistione romana nell'Assemblea francese

68 LA QUISTIONE ROMANA Questi sono i vantaggi, ma non dissimulerò gl' incommodi che loro vanno dalato. Nell' ordino delle prevenzioni tien principe luogo quello che è piaoiuto chiamare il governo chieriqale; e henchè molto ne sarebbe .a dire, molto ad esaminare, io pure mi contenlo che si consideri siccome incommodo. Ma a che si riduce esso fìnalrnente? Qualche lieve languore di amministrazione, qualche poca inospertezza nella gestione delle finanze, infine qualche abuso giudiziario per l' intreccio dell' interesse ecclesiastico col laicale nei tribunali. Ma chi dirà , o signori, somiglianti sconci essere senza rimedio? I rimedii erano di due maniere : le rimostranza delle Potenze, e la elezione di un nuovo Pontefice. Quanto alle Potenze, esse non han mancato a questo loro dovere, e l' hanno compiuto, benchè con rispetto, per tre interi lustri. L' Austria l' ha fatto siccome noi, benchè essa abbia mirato piuttosto a miglioramenti amministrativi, laddove noi tiravamo a concessioni liberali ; ma essa e noi non miravamo, che alla pacifkazione degli spiriti. Allorchè Pellegrino Rossi arrivò a Roma, tali rimostranze si fecero più autorevoli : all' ora stessa il cardinale Altieri recava non dissimili consigli da Vienna, cd alla uniformità ed al peso di tali rimostranze si dee recare la portentosa elezione di un Papa riformatore in tre soli giorni : evento inudito nella storia dei Conclavi, ma che rivela direi quasi una emanazione concorde dai voli della cattolicità tutta quanta. L' efficacità dei rimedii sovraesposti è dunque chiarita dalla elezione di Pio IX; ed io aggiungo, che il carallere liberale delle rimostranze della Francia è chiarilo altresì dall' avere più tardi Pio IX chiamato ne' suoi

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