La quistione romana nell'Assemblea francese

NELL' ASSEMBLEA FRANCESE. 55 esercitano. Di fatto, allorche tutti i populi chiaroveggenti han vol1lto circondar di rispetto la magistratura, essi si sono spogli di una parte del loro potere su di lei, c l' hanno inv!;:lstita della inamovibilità. E se qu-estoriguardo si è avuto per magistrati che alla fine non giudicano che degli interessi, delle passioni, dell' ouorc o della vita degli uomini, di quali sicurtà più vigorose non devca essere assiepata la indipendenza del Santo Padre, il cui potere è indubitatamente il più esteso che siavi al mondo; il qual potere impera sul soggetto più indocile che possa immaginarsi, cioè sull' animo umano , c si esercita intorno alla materia la più grave e la più dilicata, siccome quella che riguarda le convinzioni c le credenze? Conveniva che il Papa fosse sovrano, perchè se lo spirito dell' uomo, se le stesse temporali Potenze polessero concepir sospetto sulla sua i11dipendenza; se non avessero anzi l' evidenza, la notorietà dell' indipendenza stessa, gli spiriti umani e le temporali Potenze, cho pure hanno una tendemm sì naturale a resistere , resisterebbero ai suoi pronunziati. E come no? Supponete un Pontefice non sovrano; ed esso sarebbe sommesso a tutte le vicende diplomatiche, ·politiche e militari dello Stato che l' ospiziasse. In breve : fu uopo che il Papa fosse sovrano, perchè siccome l' anima umana ad esplicare le sue forze ha uopo degli organi dei sensi, tutti a sua posta e da lei dipendenti , alla stessa maniera conveniva che il potere spirituale si aggirasse, per così dire, in una libera atmosfera, ed avesse agenti liberi a raccoglicrnc ed eseguirne i voleri. A preparare una somigliante atmosfera alla sovranità temporale del Santo l1adre fu creato cd a lui conferito lo Stato romano. Di qui questa appellazione di Stato della

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