La quistione romana nell'Assemblea francese

40 LA QUISTIONE ROMANA mezzo de' suoi rappresentanti; e voi, in breve, gli dovete un governo rappresentativo; senza questo, voi non gli date che un governo autocratico, più o meno dispotico, s'intende, ma dispotico sempre. ' Discorsi fin qui sul senso della lettera ; e poichè voi, signor Ministro, l' abbandonate, convien pure, che di co- , desta sgraziata lettera, qualcuno tolga il patrocinio : se voi mel permettete, lo torrò io. Certo essa non può soddisfarei, in quanto voi dovevate al popolo romano la libertà di costituirsi a suo .talento, e voi assolutamente gliela negate : ma deh ! concedete almeno quel pochissimo che essa promette t E che potrebbe a lei rimprove- · rarsi? I giornali assolutisti la trovano difettosa per la forma, incostituzionale e mancante della signatura di un Ministro. Ma che? saremmo noi forse sospetti di parzialità nel difendere il Presidente della Repubblica? Noi, certo, non gli abbiam prodigato con assidua voce l' encomio e l' oltraggio. UNA vocE a diritta. Ma non foste voi altri a metterlo in accusa ? UNA vocE a sinistra. Non interrompete l M. MATHIEU. Quanto alla forma, io leggeva in un giornale, che quella lettera sembrava dettata da un Generale sulla sella del suo cavallo. Voi lo sapete l la Costituzione ha voluto che il Presidente della Repubblica fosse un magistrato puramente civile ; perchè dunque avete sofferto che esso, il dì appresso della sua elezione, si trasformasse in Generale? Io son d' avviso che le piccole usurpazioni schiudono il varco alle grandi : ed oggi M. Bonaparte scrive nello stile del grado che voi gli avete permesso di usurpare ; rassegnatevi ad essere pa-

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