La quistione romana nell'Assemblea francese

NELL• ASSEMBL'RA FRANCESE. 17 ~ h P .RESIDENTE. Ma se io non conosco gl'interruttori! li sento, sì; ma come distinguerli? (Al ministro.) Vi piaccia continuare. M. DE TocQUEVILLE. Diceva io adunque, e dico tuttavia, quand' anche dovessi essere interrotto la terza volta, che quasi tutti coloro i quali votarono per la spedizione romana, poterono divariare tra loro sulle condizioni ad apporsi al ristabilimento di Pio IX; ma quanto al ristabilimento stesso fur tutli a desiderarlo. Dall' ·altro lato asserisco, che da tutte parti si ammetteva, che questa ristorazione doveva essere alla stessa ora liberale e clemente. Questo fu detto dal governo, questo fu ripetuto da vari oratori, senza che fossevi alcuno a contraddirlo; alla stessa guisa è stato ridetto uffizialmente al di là dei monti, n è alcuno, che io sappia, ha protestato in contrario. Or bene l questo è l' intento a che io ho mirato, niente meno che il governo stesso in tutte le negoziazioni e in tutti gli atti. Appena messo piede in Roma noi abbiam favorito di tutto il nostro potere il ristabilimento di Pio IX; e tanto pitl volontieri lo ahbiam fatto, che nel nostro convincimento di allora, raffermatosi in gran maniera di poi, la rislorazi.one di Pio IX, con differenti condizioni secondo le varie opinioni, era il voto della immensa maggioranza dei sudditi pontifici. (Strepiti e dinegazioni a sinistra; approvazione a diritta.) Parecchie voci a sinistra. E che ne sapete voi? consultatoli! M. DoFAURE, ministro dell, interno. Codesto sentimento della maggioranza dei sudditi pontifici è incontcstabile l 2.

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