La quistione romana nell'Assemblea francese

NELL> ASSEl\1BLEA FRANCÈSE. 1 1 piena cd intiera, perchè questa c non altra doveva essere la sua missione. Ma le circostanze le davano un diritto che si ha assai rado, quello cioè dei consigli. Se nelle conùizioni consuete un sovrano dicesse ad un altro : voi vi governate male, togliete il tale o tale altro partito, esso commetterebbe alla stess' ora una sconvenienza ed una usurpazione. Ma un sovrano venuto a ristabilirne un altro pei riguardi universali di ordine, di umanità, di religione, truova nella gravità delle circostanze che ve lo hanno condotto , e nei servigi resi un diritto a suggerir dei consigli. La Francia compiendo una impresa difficile non certo per le sue armi, ma per gli intoppi politici che le si frapponevano, la Francia, diciamo, acquistava il diritto di supplicare il S. Padre a prendere i mezzi opportuni per soddisfare ai suoi popoli. (Numerose sclamazioni a sinistra.) UNA vocE a sinistra. Ma codesto l' è un rapporto da cappuccino ! M. THIEns. L' interruzione mi stupisce, quasi non voglia intendersi il valore delle parole! (Seguitando a leggere.) La Francia aveva dunque il diritto di consigliare delle riforme che riconciliando i sudditi Pontifici colla sovranità pontificale, non la obbligassero a rivenirvi essa stessa o lasciare che vi venisse l'Austria : due mezzi ugualmente spiacevoli. La Francia non ha trovato il S. Padre men generoso o men liberale di quel che fosse nel 1847 ; ma le circostanze erano sventuratamente cangiate! Coloro che aveano abusato i suoi benefici per isconvolger l'Italia, per iscacciare dalle loro metropoli i Principi più liberali, vi avean cresciuti e rinfrescati i pregiudizi nei mal disposti verso le libertà italiane , delle quali pure Pio IX .scontrava con

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