La quistione romana nell'Assemblea francese

114 LA QUIST10NE ROMANA Guardate il silenzio! .L'oratore ha la parola e voi no; egli l'ha per dichiararsi . (Sentite, sentite!) 1\f. NADAUD. Io fo voto di non insultare giammai alcuno , ma non soffrirò d'essere insultato da altri. h PRESIDENTE. Aggiungetevi il voto di starvi zitto , c di osservare il regolamento. (Bravo! benissimo!) M. DE MoNTALEMBERT. Poichè dunque la parola di castigo vi offende , o Signori, io la ritiro e le sustituisco quella di ricompensa. (Riso e approvazioni a di1·itta : brontolio a sinistra.) Dico pertanto che l'oratore ha ricevuto già per ricompensa gli applausi dei piil caldi opponenti; ma la maggioranza ond' egli fino ad oggi fè parte ; ma gli elettori moderati di Parigi , che come mc gli diedero il voto perchè rappresentasse il gTan partito e i grandi interessi dell ' ordine , avranno il diritto di chiedere se essi gli schiusero il varco a quest'a tribuna affine di accogliervi somiglianti applausi. (Sclamazioni a sinistra.) .M. ANTONY TnounET ed altri. Ma codesta è una nuova ingiuria! M. FLANDIN. Anzi ci ha una doppia ingiuria contro l'oratore e contro chi gli fè plauso. l\1. GnEvY. L'oratore ha offeso una parte dell ' assemblea! Signor Presidente, voi non dovreste tollerarlo. h PRESIDENTE. La parola che vi pungeva fu ritirata. (Molte sclamazioni a sinistm.) UNA vocE dalla sinistra. Essa è stata anzi aggravata! M. GnEVY. Voi non avreste tollerato codesto da un oratore sinist1·o. l\1. DE MoNTALE!IIBERT. L'avvenire prepara all'onore.. vole Victor Hugo , voi mi permetterete di dirglielo , un altro castigo. (Nuove sclamazioni a sinistra.)

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