La quistione romana nell'Assemblea francese

XII AVVERTENZA. ma è pure sì raro un somigliante balsamo per molcerle e guarirle! Nella esposizione della poliUca ministeriale fatta pel signor de Tocqueville, Ministro per gli affari esteri, nulla 110n potrìa desiderarsi di più umano, di più temperato e quasi starei per dire eli più cattolico; c le interruzioni , le smanie, i farnetici insulti ùella opposizione socialista gliene possono essere un argomento. Vero è che entrato nell' arduo impegno di giustificare la sgraziata lettera del Presidente della repubblica, non l' ha potuto fare che con qualche stiracchiatura; ma questa è stata tutta a solo dispendio del buon senso, e i principi cattolici, la riverenza verso la santa Sede c verso il Pontefice, l'onore e la dignità della Francia non ne han portato il menomo detrimento. Ma il bello, il maraviglioso sono i due discorsi di Thuriot de la Rosière e di Montalembert; non dubiterò di asseverare che, in diverso genere, sono due capolavori di eloquenza parlamentare. La profondità, la sccltezza di pellegrine idee, la lucidità dei concetti c la intelligenza vasta alla stess' ora cd acuta negli studi politici, forman le doti del giovane ùiplomaticò, e gli fan sorridere l' avvenire più lusinghiero nell' arringo, in cui egli è entralo la prima volta con sì lieti auspicii. Il rinomo del signor de Montalembert pei scrvigi resi alla causa cattolica colla forte sua parola, ci potrebbero dispensare dal dirne nulla; nondimeno ci si asserisce che questa volta è stato maggiore eli sè stesso. Egli ha parlato, come sempre, da cattolico ; ma questa volta ha fatto mostra di un coraggio,

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