La quistione romana nell'Assemblea francese

94 LA QUISTIONE ROMANA innamorato del perdono, che egli vi è bisognato l'esempio, l'esperienza dell ' abbomincvole abuso fattone , perchè in un' anima cosi naturata alla dolcezza ed alla clemenza abbi a potuto allettare qua] che senso di rigore. Fo yoti pcrl::mto rispettosamente , che questa amnistia sia slcsa per quanto lo permette la clemenza in accordo colla giustizia. E se la mia voce non ignota a qualcuno dei consiglieri di Pio IX, dovesse all' eco di questa tribuna 1' onore di levarsi infino a lui, io sono profondamente com·into che questa espressione della mia confidenza gli sarebbe grata come un omaggio, c che egli la ratificherebbe coll ' assentimento del suo cuore e della sua ragwnc. In ogni caso , o signori, io do il mio voto alle spese della spedizione romana, e spero che noi ben presto per le valoroso nostre armi vedremo ricollocata sulle veraci sue basi questa cattedra augusta, dalla quale consigli di pazienza, di umiltà, di rassegnazione possono autorevolmrnte scendere su di un mondo che va in fasci per gli assalti di nn orgoglio c di un materialismo senza frrno. 11/olteplici e vivissimi segni d' approvazione dalla dritta e dal centro accolgono queste ultime parole.-Agitazione, e strepito alla sinistra. IL PnEsm. 1\1. VrcTOR HuGo ha la parola. 1\1. DEsMoussEAux DE GIVné. Io dimando la parola sulla formola della quistionc ( Reclamazioni .) JJ!. Desrnousseaux de Givré si presenta alla tribuna nello stesso tempo rlw Victor Hugo, e vi 1·estano entrambi.- Riso generale . IL Pm;sm. Per ora non ci è quistione a formulare; codesto è un pretesto per parlare fuori del vostro tempo. l\1. DEsMoussÈAux. Io intendo valcrmi del diritto che

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