La quistione romana nell'Assemblea francese

86 LA QUISTIONE ROMANA quella nel voto di accoglierci come amici (?'Umori a sim'stra ) ; ed ho troppa ragion di crederlo per essersi quella t.ruppa rifiutata di tornare la terza volla al fuoco, pretcstando il rifiuto della milizia cittadina. Infine la libertà non trovossi neppure per l' Armellini, a cui il collega Mazzini non consentì di trattare col generale Ouòinot. ( Sclarnazioni a sinistra.) Voci DIVERSE. Ma concludete una volta! M. TnumoT. lo suppongo che non si dirà essere stab liberi gli sventurati che, strappati per violenza dalle pacifiche loro dimore, erano fucilati nottetempo : questi han dovuto certo essere in qualche numero, perchè novellamente ne sono stati diseppelliti dieciotto. (Riso ironico a sinistra.) UNA vocE a dirilla. E vi basta l'animo di riderne! UNA vocE a sinist1'a. Si ride perchè son favole. M. TnumoT. Vi avea nondim~no una classe di uomini liberi in Roma; ed eranlo soprattutto Mazzini e Garibaldi; lo erano i Condottie1·i di rivoluzioni che portavano ferro e fiamma in casa altrui, che i nostri navili avean raccolto a Genova, a Livorno ed in Sicilia, e che, rifiutati da Venezia, si erano raccolti in Roma per pagarvi a colpi di fucile sui nostri soldati la protezione trovata dalla nostra bandiera. Liberi erano eziandio i condannati, fatti uscire dalle prigioni ... (Vive approvazioni a diritta.) ... e che erano restituiti alla libertà civile per mano della libertà politica. (Riso d'approvazione a ,{/inist'l'a.) Vi era ezandio un altro personaggio donato di libertà dalla rivoluzione; e questi era un martire dell' Inquisizione, un Vescovo scismatico, del quale si è menato non poco scalpore : ve ne dirò io la verace istoria in due parole. (Segni d'impazienza a sinistra.) ;

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==