Programma sulla istituzione di un asilo di carità per l'infanzia ...

PROGRAMMA SULLA ISTITUZIOXE DI UN ASILO DI CARITA' PER L' IWAUL~ E DI CXA C-'SA DI RICOHRO ED' l'iD(SIRIA IX fORLI ,,)

Filii, a juvt ntute ttla t :tcipa doct.r~'nam et usque ad clmol itavena'el 1apientiam. Ecclesi31\l . C3J)· n . v. 18. MAZ 0700 00127 MAZ ~768

La elemosina che fornisce intelligenza all' anima, educazione, e pietà cristiana al cuore, è più preziosa di quella che provvede di alimento, e di vestito il povero. Soccorriamo adunque al Popolo, ma si badi che poco frutto è a promettersi da quella maniera di soccorso che non vale a rendere migliore il beneficato. Illuminata da si fatti principi la pubblica beneficenza venivasi avviando a migliori mete già fin d' allora che Lodovico Ricci coll' opera intitolata= Riforma degli Istituti pii della Ciuà di JJiodena = ebbe reso assai manifesto con buoni ragionamenti, e col citare autorevoli fatti, che anzi tutto era mestieri riordinare la carita con iscuotere l' infingardagine; che l' accattoneria sta più presto in ra- ~;ione de' larghi sussidj che della miseria; e che inefficaci vedrem pur sempre tomare gl' istituti benefici ove non si prenda a promuovere il costume, e a rafforzare il carallcrc morale del volgo.

-4Con questo non si pretende già di sbnndire dagli u - mnni consorzj 13 compassione , e la carità, cui nrà sempre diritto l' incolpabile indigenza. Il togliere all'alto l' ignoranza, la povertà, la miseria , le sono belle utopie , e l'ottimo in questo mondo consiste nel ridurre la somma de'·mali al minimo fallibile , e non al minimo escogitabile. lUa il soccorso della c.1ri tà si d~ve regolare per modo che riesca rimedio efficace al male; "uolsi spendere il dauaro avvisatameote anzichè f~rne geltito; "uolsi trovar modo di scemare la miseria in luogo di accrescerla, s~ come inb!rviene realmente quando si pasce l' ozio infm~.:ardo di coloroche, essendo "alidi, ricusano di lavorare , o lavorano assaio meno di quel che potrebbero senza scapito della salute. l11> una parola, si vuoJ·e che la caritk si adoperi come mezzoeducativo e moralizzatore , inteso ad ajutare il prOfp'esso· della umanità nella -v;ia del perfezionamento sociale. Di che consegue che nelrordine delle filantropiche istituzioni "anno prescelte e promosse a tutt'uomo , siccome le meglio oonfacenti allo scopo, tutte quelle nelle quali si :lvvantaggia da ogni loto, e cioè dove al soccorso 6sico e1l al miglioramento. morale degli individui si vede congiunta la maggior somma di pubblica utilità, Fra i molti sngaci trovati, che si conformano a questi sani intendimenti, uno de' più cospicui si è quello degli asili infantili, o, come altri dicono, delle scuole di cnrità per l ' infunzia; istituzione che noi Italiani dobbiamo prediligere come una, e per avventura non ultima delle nostre glorie, o.ve si miri al grado della sua· imporlanu civilizzatrice. Le prime vestigia degli asm si· possono ravvisare apJll) noi fino dol• secolo qu~rto deiJl Era cristiana, e si Jlrova po> fuor d' ogni contestazione che dell' anno 78?, sorgeva in lllilano un berotrçfio ove , tra le altre beoelicenze, venivano alimentaLi , ves~iti , ed ammaestrati i fnnciulli fino agli nnui setLe d ' età; ed è ancue assai ookl cbtt

-5 l ' anno HGS esisteva pure in J.Ui lano un allro ospizio destinato all'alimento de' poveri pupi,lli (1). Che se poscia ne' secoli che segui rono , pare che quasi \•enisse posta in non cale la pratica de' mezzi di,·etti ad educare ed istruire il volgo, forse perchè l' ingegno Italiano applicavasi allora più che a tutt' altro a risuscitare il sapere degli antichi per arricchire l' Italia delle scienze, delle lellere e •Ielle arti, egli è tuttavia indubitato che nel secolo XVI sorgevano eziandio in Italia gli Olfanolrqfi e le scuole pie. Egli è per altro indubitato che questi asili per l' infanzia come si veggono costituiti di presente , superano di gran lunga tutte le antiche istituzioni nelle quali si riscontra pure una analogia coi medesimi. Ed è poi certissimo che appartiene alla filantropia de' nostri giorni l' avere scorto che , a cavare il miglior pro dalla educazione infantile, uopo è prender le mosse dalla età più tenera non solo, ma proceder per modi diversi da quelli che si appli - cano all' insegnamento delle altre età, seguendo passo passo lo sviluppo graduale della intelligenza, e giovandosi di mctodi acconci a guidare l' infanzia per vie facili, e piace,·oli. II Pestalozzi fu primo, fio dal declinare del secolo passato, a mostrarnc un saggio in ! svizzera , ed al suo esempio tennero dietro le applicazioni fatte dall' Oherl ino, e dalla Scheppler tra i Vogesi. L ' Ovven, il Buchanan , il Wilson , il Wilderspin in !scozia ed in Ingbi!Len·a, e molti altri poi tanto in Europa che in Ame•·ica, vennero a mano a mano miglio•·andone il metodo, che oggi mercè le cure indefesse dell' Abbate Ferrante Aporti in I tal ia, veggiamo condotto a tale che nulla pare potervisi aggiugnere. !Ua a misura che la di sciplina e l' insegnamento degli asili saliva a maggior perfezione, apparvero vie più palesi e cospicui i frutti che se ne potevano sperare. Ond' è che (l) Vedi la prerazione al ~fanuale di edurazioue ('tl ammacstromcnto per le sruole Infantili del cav. Abbatc Ferrautc .~porti.

-6il numero ne crebbe meravigliosamente da alcuni anni , etl oggi non par quasi vero che gravi ed ostinati potessero sorgere gli ostacoli al primo loro stabilimento in Londra, che è quanto dire nella magnifica metropoli della industria e del commercio, nel grande emporio delle istituzioni filantropiche, sostenute a spese de' privati, ed intese ad infondere nelle moltitudini lo stimolo potentissimo della nazionalità mercé i mezzi i più efficaci di una acconcia educazione. Degnissimo di considerazione si è che quantunque vi si addomandi assai diligenza, ed una pazientissima perse- 'l'eranza, pure di quanti ebbero posto l' ingegno, o data l' opera alla educazione de' poveri pargoli, n iuno abbia potuto ritrarsene poi mai: tanto è l' amore di che ne rimangono subitamente presi; tanta è la dolcezza onde la Provvidenza ha voluto che venga rimerilata l'opera buona, e il segnalato beneficio che l' uomo presta al suo simile in questa specie di apostolato religioso e civile . N è il testimonio della coscienza che fa plauso al bene operato è il solo premio a questi benemeriti dell' umanità; che inoltre acquistano essi molta benevolenza nell' universale, e si levano in fama di bontà, e di civile sapienza; fama non peritura nella memoria, e nella gratitudine de' posteri! E di vero chi è fra noi Italiani che non si senra tratto a render tributo di lode, e di amore agli Aporti, ai Lamhruschioi, ai l\layer1 ai Petitti , ai Paraviciui, ec., e non desideri di vederli, di ringraziarli per aver donato tanti si udj alle cose di pubblica beneficenza, e per le cure prodigate a fine di suggerire, e mandar ad effetto le migliori norme cbe tanto giovano allo svolgimento de' buoni germi nell' intelletto e nel cuore degl' individui della generazione che sorge, e che sembra chiamata a compiere per avventura l' edificio di un nuovo tipo di civiltà pm ampia 1 più morale, più generosa di quella che ci mostrano le istorie deslì altri tempi?

-7Dia il grande vantaggio di questi asili è già una lerità inconcussa, dappoichè depone io falor Iom l' universale consenso fondato sulla esperi~oza che ne hanno falla le città principali in Europa e in America. Che se vorremo fermare il discorso solamente all' Italia, troleremo chu già il Lombardo Veneto, Piemonte, Genova, Toscana, Napoli, Parma, e Piacenza , ec. , da parecchi anni benedicono que' filantropi che ebbero cura di procacciar loro cotanto beneficio. Laonde si può senza meno assnerare che gli asili non avranno oggimai a temer più contrasto leruno , neppure per parte di coloro che senza discorso di ragione, e più presto per un reliquato infelice di sofisteria , o per una tenacilà naturale ed ostinata di certi caralleri, sogliono alversare tutto che non rimonta almeno alla beata età de' trisavoli. Miserabile pregiudizio che il più spesso però non muove già da uno spirito di opposizione sistematica , ma è piuttosto un pretesto per velare l'apatia, o l' inerzia di alcuni che (a fuggire la fatica di leggere pure i pochi buoni fra i libri, troppi per vero, che oggi vengono in luce) trovano assai comoda la scusa di venire spacciando tutto il bene essere nel passato, e doversi disperare del meglio, quasi che gli uomini che oggi livono sulla terra abbiano perduto quel prezioso dono di che la natura ebbe pur sempre dotata la nostra specie perchè sia acconcia a compiere il supremo fine della creazione. Se non che, propriamente parlando, non può dirsi che gli asili infantili sieno una novità nè manco per quei luoghi dove non vennero ancora istituiti: tanto si è scritto e favellato su questo argomento, e tanto dovunque è diffusa la cognizione de' fatti sovrabbondanti a chiarire le vere, e grandi utilità che ne conseguono! E fossero pur tuttavia una novità: che perciò? Qual uomo fornito di sana ragione, e di retto cuore, potrebbe ostinat·si a contraddire alla pura teoria, la quale, falla astrazione da qualsivoglia esperienza anteriore, uc premia a

-8contemplare pur solo lo spirito, lo scopo ed i mezzi? Chi mai <li primo tralto non vi ravvisa l' espressione di un voto, di un desiderio nobilissimo e sommamente umanitario, quello, cioè, di rigenerare il minuto popolo, di toglierlo ~d uno stato di abiezione, d' indirizzarlo al vero, all' onesto, di adescarlo a virtù, a sapienza, combattendo validamente l'ignoranza, ed il vizio in radice, mercè il favorel 'Ole svolgimento de' sentimenti morali, e della retta ragione? Con questi asili a null' altro si mira se non ad istruire, e ad educare que' poveri fanciulli che tutto dì veggiamo, por troppo con grave dolore, crcsce1·e oziaHrlo, e cor1·om1>endosi ne' trivj , per produrre poi in altra età la maggior cift·a nelle statistiche criminali. Ad altro non s i mira che a cogliere il momento più OpJlortuno per infondet·e e suggellare dureTolmente nella docile cera de' teneri mmi i principi religiosi, morali e civili; a . far si che apprendano assai per tempo che cosa sieno patria, <lovere, e virtù, e quanto sieno turpi cose vizio, licenza, ozio, intemperanza. Null' altro si vuole che insegnar loro con precetti e con esempj come l' uomo sulla terra debba serbarsi tale che la sua vita passi senza altrui danno, e senza proprio biasimo; e come anche in po1·e•tà si possa vivere onorato e contento, e prepararsi un lieto avvenire per l'età adulta col dirizzare di buon' ora il corso degli anni a conseguimento di onore, e di sapere. Si tratta iosomma di occupare i fanciulli del volgo per tullo il corso della giornata senza mai perd~rli di vista, e senza abusare delle l oro forze l'i-- tali , ponendo studio a guadagnarne l' all'ello a mezzo della pe•·suasione, e de' buoni modi, ed a suscitare in essi la \'oce della toscienza e il sentimento del do\•ere. Or non son queste le migliori vie per accrescere il numero de' probi, e saggi cittadini , per far dono al Creatore di spil'iti degni di riunirsi a lui nell' etemità de' secoli ? Egli è tlunqne tmppo agevole il , ·edere che qui si tratta di una prudente, ed efficace beneficenza la quale si

-9esercita a pro elci povero popolo, e verso gl' individui di quella età che, nella sua innocenza e debolezza, più d'ogni altra ha diritto non cb~ bisogno d' èssere guidata e soccorsa. Le quali considerazioni sono di tal peso che ove non 1·imaoesse a dire da vantaggio, basterebbero per sè sole a woslrare la santità del line, e l' ottima scelta de' mezzi , e quindi a dedurne io 1•ia diretta che questi asili per l' infanzia torneranno sempre fecondi di preziosissimi frutti • Dia avvi di più, poichè essi giovano ancora ad altri fini, fra i quali impoa·tantissimo ci sembra quello di stringere con vincoli di fratellevole carità il fi gliuolo del povero alle classi agiate, mercè uno scambio salutare di amorevoli sollecitudini da un lato, e di beo do,•uta gratitudine dall' al tro. E bella pmva di felice Jlrogresso dell' e tà nos tra si è veramente ques ta per la quale io molte città si veggono, già da parecchi anni, illustri matrone, nobili cavalic~i , ricchi e probi cittadini , ecclesiastici e laici associars i lutti io bella concoa'dia· ad opere benefiche, degnissime dell' attuale incivilimento , il quale viene alto, ed imperioso gridando: siate larghi di sussidio, e di cure ai vostri fratelli che vivo11o di· sudore per farvi meritevoli del gradg sociale cui foste sortiti dalla Pronidcraza, perché siate aliche primi & porgere imitabile esempio tli belle 1·irtù, di rispetto aHe leggi , di generose abnegazioni, di t emperate , ·oglie in tutto- fuorché nell' amore alla comune salut e; e rammentate che l' essere locali più in alto importa 111aggiore responsabilità di cooperazione al pubblico bene. Rammentate ancora che le ricchezze tanto vagliono quanw sono bene usate, o che meglio non. le si possono usare t be sollevando. la ' 'irtù bisognosa, e procacciando di edueare uomini utili alla patria, in ispecie coll' omare di miti , ed onesti costumi quelli cbe oggi trascorrono ad ogni licenza. P ensate che si maturano tempi ne' quali la pubblica opinione, arbitra delle cose di quaggiù , non transige con rbiccbc,sia, uè si lascia illudere col prestisio d;;'

-10nomi , de' titoli , de' simboli , o delle memorie; ma facendo sua ragione di tutto, e di lutti (col regolo dell' atlualitil de' falli, laudevol i ed uLili , viluperevoli e dannosi) pone nel primato dell' amore e della stima gli ottimi che al meglio si adoperano , e colloca al da seno , e condanna per lo meno all'oblio e ad una assolula nullità tutti quelli che, potendo pur giovare la comunanza, preferiscono di pollrir e in un ozio neghittoso; si che banno sembiante di stranieri nella propria patria. I vostri pensieri, i vostri detti, le opere vostre facciano dunque fede ai p1·esenti, e ai futuri che ciascuno di voi ba sentita non solo tolta l' importanza della propria missione sociale, ma che l' ba esercitata in tutta la sua sfera: date segno d' aver saputo trionfare una volta di puerili pregiudizi, di non degne passioni, per torre di mezzo ogni barriera di ignobili gare, di fatali rancori, di paurose diffidenze tra gli uomini di una stessa patria , legali per vincoli de' più cari interessi: date opera a promuovere, a consolidare le reciproche simpatie per venire finalmente a quella fusione universale e dure- 'tOle dalla quale dipendono le migliori guarentigie dell'ordine, la securlà delle persone e delle cose, le dolcezze tutte di un saggio e riposato vivere civile. Or dunque se gli asili dell' infanzia sono un dono prezioso della Pronidenza fecondo di tante benedizioni, da qualunque lato si guardino, e se oggi perfino i paesi di maremma ne sono provvisti , polremo Noi Romagnuoli mostrarci da meno coll' indugiare ancora ad istituirli , noi posti in un paese che può dirsi il cuore d' Italia, fnoregsiato da tanti doni di natura? Vorremo noi forse dissimulare le nostre piaghe facendo inganno a noi stessi, e uon piuttosto confessarle, e pronedere al rimedio? No, noi non soft'riremo di rimanerci ultimi a rispondere ali' appello del magnanimo Sovrano, il ()Uale, assunto appena al sommo onore delle sante chiavi, si rendeva sollecito , a mezzo della circolare del Cardinale Giui del 24 agosto, di raccomandare

-Hcaldamente a tutte le città dello Stato di prendere specialissima cura de' fanciulli delle classi povere, coll' istruirli ed educarli moralmente, e 'civilmente. JUa qui non si tratla solo di fondare un asilo per l' infanzia ; chè l' attualità delle nostre condizioni sembra richiedere eziandio un altro provvedimento. Eretti che sieno gli asili, e pervenuti col crescere de' mezzi alla latitudine proporzionata al grande uopo di provvedere compiutamente alla educazione infantile della classe povera , certo è che io queste istituzioni si avrà il miglior spediente, il quale di per sè stesso basterà allora a crescere una generazione sana, operosa , sobria , previdente, e morale. Dia oggi se gil'iamo lo sguardo intorno ci si para innanzi agli occhi una scena dolorosa di fatti che hanno radice nel passato. Non giova illudersi : per tutto, delle città all' infuori ove già da molti anni sono in fiore le casse di risparmio, gli asili per l' infanzia , e le rase d' industria, è venuta pur troppo crescendo, a tutt'altro che a bene, una torma di fanciulli dell' infimo volgo. Il male, grave per vero , non sarebbe senza rimedio. E quanto a noi, chi impreodesse a volgere e piegare a miglior cammino questi per avventura più infelici c be tristi, cominciando per ora dal raccogliere in una casa d' industria gl' individui del sesso maschile dall' età di iO ai f5 anni per ritenerveli sino ai 21. al più, farebbe opera pietosa non solo, ma utilissima. Alloggiarli e vestirli , porger loro un sano e sobrio nutrimento, studiarsi con ogni cura di correggere umanissimamente le male abitudini contratte ravvivando in quelle anime, smarrite ma non perdute, il sentimento de' triplici doveri , che obbligano la creatura verso il Creatore, verso sè stessa, verso le altre a lei simili; sottoporli ad una specie di disciplina militare; arricchirli del dono prezioso di una istruzione elementare almeno, cioè del leggere , scrivere e far conti; addestrarli a que' mestieri cui meglio s i mostrino adatti per natura , e che per ciò potrebbero appunto tornar

-1:'2loro un giorno i più utili; ecco brevemente quanto si proporrebbe di operare met·cè questa istituzione. E poichè, oltre al profitto, grandissimo ove si guardi all' elfetto morale, un altro se ne caverebbe all'atto materiale dalla produzione del la1•0ro degli alunni, così del prezzo degli oggetti fabbricati nello stabilimento si avrebbe a prelevare una porzione in pro della cassa del medesimo, e del rimanente far serbo e cumolo a vantaggio di essi alunni. Al quale uopo si potrebbe prescrivere che, quanti sono, avesse ciascuno il proprio libretl.o della Cassa di Risparmio pet' deposi tan i a mano a mano la giusta mercede a t·etribuzione de' meriti ri spettivi per disciplina, pet· aLtività, diligenza, profitto, ec. Avremmo per tal foggia due provvidissime istituzioni di pubblica beneficenza, le quali informandosi da un medesimo spirito, collegate per naturali attinenze ; e diflèrenti solo per l' età degli alunni e per alcune specialità, coinciderebbero nello scopo finale , il più utile, il più santo, quello cioè di 1•enir migliorando le condizioni fisiche e morali del basso Popolo, e di renderlo non men buono che utile a sè stesso, ed alla civile comunanza. Dopo questi cenni, dai quali pet• altro apertissimo si pare quanto sieno per riuscir pur qui opportune le suddette istituzioni, ogni dibattimento in ultima analisi si ridurrebbe ai mezzi con che fondarle, e mantenerle, se questo quesito eziandio non si avesse a considerare come risoluto all'atto per mille esempj antichi e recenti, i quali fanno solenne testimonianza che il coraggio e la generosità cittadina appo noi non si tro1•arono mai in difetlo; sì che a volerne oggi diffidare si peccherebbe disconoscenza e d'ingratitudine. Dunque non più parole, e mano ai fatti. Intanto apprendano con gioja i Forlivesi che S. Eccellenza Reverendissima l\Ionsignor Vescovo, sempre zelante a cooperare al bene, si compiace di associarsi in così degna impresa a questo egregio Signor Gonfaloniere, e ad alcuni cittadini onde si compone il Consiglio d' amministrazione

-1.3di questa Cassa di Risparmio, i qttali coerentemente al desiderio manifestaio nell'ultima adunanza generale, dei Signori Azionisti, e per amore di p~bblica utilità, di buon grado vi prendono parte. E sappiano ancora i Fo~liyesi che la stessa Eccellenza Sua Reverendissima ne promette di erogare in pro de' mentovati stabilimenti quel tanto che si potrà de' reddi~ di alcun Pio Istituto da esso tutelato, senza però ledere menomamente le volontà de' testatori. E come a soccorrere questi filantropici stabilimeotj. non possono poi mancare certamente le largizioni deL Comune e della Cassa di ll.isparmio, così altro non rimane se non di raccogliere le firme per le azioni, e per le offerte mensili de' cittadini, offerte durature ad un quinquennio. Le quali, per tenuissime che sieno, voglionsi non solo rieevere tutte, ma se ne deve tener molto conto, avvegnaehè nel concetto de' savj merita d' aver luogo tra i benefici non tanto chi mollo dona, quanto cbi dà quello cb& può. Giova nondimeno avvertire fin d' oPa cbe ad acquistare titolo di azionista fondatore è mestieri, oltre r offerta mensile , obbligarsi al pagamento di <(:) tO eziandio ia rate mensili di <(:) i. L ' azionista avrà diritto d' intervenire alle generali convocazioni per discutere e 'VOlare intorno al regolamento da proporsi, sulle elezioni de' funzionari, che si dovranno incaricare deJ.I' amministrazione, soryeglianza, direzione, e sopra tutt'altro che potrà occorrere, Raccolte che sieno le firme che ne assicurino del fond() occorrente, verranno avvertiti i Signori Azionisti fondatori del giorno e del luogo in che si 'Vorrà tenere la prima aduuanza. Piaccia al cielo di ceronare i voti di quelli che, facenflosi a promuovere le dette istituzioni, ad altro non asp>ran<> che a compiere il d·ebito di accrescere, quanto è da loro, il patrio incivilimento e la comune prosperità! Forlì 28 giugno f847. (!p

UIPRF.SSO IN FORLI NELLA TIPOGRAFIA DI ~l ATTEO CASALI ALL' INSEGNA DI FRANCESCO !IARCOLII'II i.w&";; • 5 ~ .. r.; • 81, 7· /AI PRI .IIA1"UR fR, .lLOYSi tS TI:IOM_'-3 FERRARINI ORO. PR, EO. SAC. T'II!OL. L!CT. ET YIC. S. OFFIC. ro;. .~ ~ .. ~ .... I MPRinfA"I'UR

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==