Enrico Ferri - Discordie positiviste sul socialismo

- 56 - zione generale - quando malattie , delitto, pazzia , suicidio si aggravano in tempo di carestia o di crisi, mentre si attenuano negli anni di minore d,isagio economico. Non solo : ma anche nella classe borghese e aristocratica , chi non vede ogni giorno che la febbrile concorrenza e la lotta spasmodica per la conquista e la conservazione di un patrimonio privato, condannano alla nevrosi, al suicidio, al delitto una schiera dolorosa di spostati, di declassès, di commendatori e di conti o marchesi, che in regime collettivista - tolta la febbre delle ricchezze private e l'incertezza del pane quotidiano per lo stomaco e pel cervello - vivrebbero in - vece una vita meno 'Squilibrata e sarebbero salvi dal tracollo della degenerazione finale? Mentre per6 dapprima i socialisti , seguendo più lo slancio del sentimento ùmanita,.- rio che il rigore del raziocinio scientifico, erano precipitati all'affermazione che dunque in regime collettivista non ci sarebbero più stati • • i delitti; io ho sostenuto invece nel 1883 e sostengo anche ora, che scompariranno le forme Biblioteca G no Bianco

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