Clara Zetkin, Henryk Walecki - Il Partito socialista italiano sulla via del riformismo

- 65Ma se i riformisti vanno a gonfie vele quanto a numero, ciò vale assai di più quanto alla loro forllla morale. A Livorno essi furono costretti a dissimulare il loro riformismo e collaborazionismo. A Milano invece ne fanno &facciata ostentalllione. E nei loro discorsi essi riescono a dimostrare ai serratiani che essi di fatto sono complici della tattica collaborazionista finora seguita, e che ad onta delle loro esitazioni e proteste dovranno continuare a seguirla in avvenire. · Alla vigilia del Congresso, Turati pubblicò un opu• scolo contenente il discorso da lui pronunziato alla Camera il 22 luglio scorso intorno al suo programma di ricostrulllione economica dell'Italia. Orbene, questo programma, condensato nella mozione da lui presen• tata, si propone lo scopo di creare • una illuminata coscienza nazionale economica superiore agU interessi col• lidenti di individui, di gruppi e di categorie •. Presentandosi al Congresso con questo bagaglio, Turati si congratulò coi serratiani d'aver abbandonato • il sogno messianico del '19 • cioè il pensiero di far la rivoluzione, constatò che • la sbornia del dopoguerra è passata•, e ai sedicenti massimalisti rimprovera soltanto di conservare ancora e parole senza contenuto•. I fatti e le esperienze - egli dichiarò - ci hanno riconciliati tutti. In parecchie circostanze la Direzione del Partito è stata più collaborazionista di noi. e L' intransigenza massimalista è il rito su~ntjte d' nna religione ~ata •. Turati ri'éordò l'ordine del g"I"o';;o della Dlrè1iòt&-d:0:t Partit~ sulla disoccupazione, • problema centralo della lotta sociale•. • C'è in esso, egli disse, il linguaggio, l'anima del riformismo. C'è in esso tutto il mio i·ifai·e l'Italia, detto un po' alla carlona•. E Treves alla sua volta fa queste semplici consta5. B·blioteca Gino Bianco

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