Pensieri di Napoleone intorno allla divinità raccolti a Sant'Elena

• -54che si spiega Dio, che si parla della or1gn1e del mondo, che si svelano le leggi dell'intelligenza. Il paganesimo è opera dell'uomo : vi si può legge1·e da per tutto l'umana imbecillità, da pet~ tutto vi si scorge l'umana impronta. . << Che mai sanno più dei . mortali quelle divinità sì vantate? Che ma i sanno più degli altt·i uomini quei legislatori greci e romani , quei Nurna, quei Licurghi, quei sacerdoti delPlndia e di Menfi, quei Confucii, que' Maometti? Questi fecero un vero caos volendo dare codici di mm·ale; e qual è di loro che alcuna cosa abbia detto di nuovo relativamente alla nostra destinazione, alla nostr'anima, aHa essenza di Dio, alla creazione ? I teosofi nulla ci insegnarono di ciò che c'importa di sapere; non abbiamo da loro alcuna essenziale verità. Sembra che di tutt'altro intendano di parlare che d i religione, tanto la loro teogonia è confusa ed oscura. « Havvi una verità primitiva che risale alla culla dell'uomo , verità che si ritrova presso tutti i popoli, scritta nei nostri cuori dal dito di Dio , la legge nat_urale, la quale c'insegna il dovere, la gi~stizia , l'esistenza di Dio; la quale

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==