31 corra quella catena di ragionamenti , la Camera r icorderà. che ip calcolava il disavanzo normale di quell'epoca fra le rendité- e le spese ordinarie (e lo chi amo normale inquantochè di là dovevamo partire), lo calcolava, dico, in 27 5 milioni ; al qual e disavanzo mi proponeva di far fronte in quallro anni, e progressivamente giungere al pa·· r eggio nel modo seguente: Quanto a 100 milioni, mediante risparmi nelle spese; quanto a '11 5 milioni, mediante nuove tasse, c quanto a 60 milioni finalmente, mediante lo svolgimento naturale elci prodotti delle tasse allora es istenti. Rispetto alla parte delle economie, io le divideva in tre distinte specie. Ne1la prima poneva economie vere e propPie, che potevano mettersi in atto senza bisogno di nuove leggi organiche; io slimava pot essero salire dai 40 ai 50 milioni , mantenendo tuttavia fermo e intatto lo stato del nostro eser - cito e della nostra marina, e anzi ampliandola. Quanto alla seconda specie di economie, vi collocava quelle che derivare doveano dal trapasso di alcune attribuzioni dallo Stato alle provincie, ai comuni e ai corpi morali; e questo trapasso, a mio avviso, poteva portare dai 20 ai 25 milioni di risparmio, il quale, sebbene rispetto ai contribuenti non sia reale disgravio se non in nartc soltanto, io dovea calcolarlo per intiero , rispetto al bilancio dello Stato.
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