Filone di Alessandria - Sul debito che hanno i figliuoli d'onorare i genitori

21 XXV. In vero la temperanza è premio alla temperanza , e la giustizia alla giustizia, e c.osì ciascuna virtù ha in sè stessa la· propria ricompensa. Quella poi , che tutte le altre avanza, e in ogni santità è la prima, a molto migliore diritto , a sè stessa è premio e ricompensa , ed offre vera felicità cd assicura a.. suoi seguaci ed ai figliuoli loro , ed ai posteri eredità di beni immortali. XXVI. A coloro i quali osserv~no il sacro settenario avviene in olt.re di essere giovati in due cose necessarie più che 1naì; nel corpo cioè e nelf anima. Nel corpo col cessarlo d~lle assidue e gravi fatiche ; nelr anima col sollevare i pensieri a Dio ; vcnerarlo come Creatore dell'universo e considerare a tutto , che egli trasse dal nulla. Ed al certo anche il Creatore in sette giorni ebbe compiuta la sua grand~ opera. Da queste cose adunque chiaro si mostra, che colui il quale ha in venera~ionc il sacro settenario, trova in questo stesso osservarlo che fa il premio migliore e più soave. XXVII. Similementc adunque anche colui , che bene adopera inverso i genitori non ricerchi più oltre : chè in questo stes-

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