Unione generale dei lavoratori ebrei della Polonia - Il caso di Henryk Erlich e Victor Alter

erano stati, all’epoca, rilasciati dai campi di prigionia sovietici e dai campi di lavoro. Ciascuno di loro aveva ricevuto dalle autorità sovietiche un documento ufficiale sul proprio rilascio. Gli unici due cittadini polacchi che non avevano ricevuto tale documento erano stati Erlich e Alter. Ci sarà stato un qualche motivo per un’omissione tanto precisa. Ancor prima che venissero pubblicati tutti i documenti su Erlich e Alter, chiunque avesse conosciuto loro o le loro attività erano rimasti molto scossi e indignati dal primo arresto, anche se questo era avvenuto all’inizio della guerra; all’epoca in un cui la Russia sovietica non era parte delle nazioni alleate che combattevano Hitler. Ma le persone si sarebbero indignati ancor di più del loro secondo arresto, che si era verificato in un’epoca in cui l’Unione sovietica era entrata nelle coalizione delle nazioni che combattevano contro la Germania e in cui ogni persona abile al combattimento era necessaria per la causa comune. Pertanto, non sorprende il fatto che l’intero movimento laburista degli Stati Uniti -eccezion fatta per i comunisti-, il movimento laburista della Gran Bretagna e moltissimi e prominenti uomini di scienze e di lettere, nonché il movimento democratico, avessero fatto sentire la propria voce più e più volte per richiederne il rilascio. Innumerevoli appelli vennero mandati al governo sovietico da parte delle organizzazioni laburiste e di personalità eccellenti sia negli Stati Uniti, sia in questo paese, ma da Mosca non giunse alcuna risposta. Il “New York Post” del 4 marzo 1943 aveva scritto: “Wendell Willkie aveva personalmente richiesto a Josip Stalin a Mosca di rilasciare dalle carceri sovietiche Victor Alter e Henryk Erlich, dirigenti socialisti ebrei di Polonia, che però in quel momento erano già stati giustiziati in segreto dai rossi […]. Willkie voleva intercedere per i due sindacalisti polacchi anti-nazisti su richiesta di leader sindacali statunitensi, tra cui Philip Murray, presidente del C.i.o., William Green, capo dell’A.F.L., e David Dubinsky, presidente del sindacato internazionale Ladies’ Garment Workers, come riportato”. Il fatto che Erlich e Alter erano già morti venne rivelato solo in una risposta a un appello telegrafico inviato dalla American Federation of Labour, dall’American Congress of Industrial Organisation e da un certo di numero di altre grandi organizzazioni dei lavoratori e persone prominenti. È evidente ora che molti di questi appelli erano stati lanciati per uomini già deceduti. Il governo sovietico decise di rivelare la verità circa la loro esecuzione nel momento da esso ritenuto più conveniente. Probabilmente avevano ritenuto che se l’avessero rivelato in un mo-

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