Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

5i E poichè chiara è del dolor la nota, Al suono accorse del dogli oso metro, , Teso l'orecchio con pupilla immota; / E sporto innanzi il petto, e un braccio indietro, Afferrando il burron, l'altro a lui stese, Cui fea cespo crudel pensil ferètro. ' E fu d' ogni soccorso a lui cortese, Cui forse increbbe l'" i vedere il giorno, Vedovo afflitto in vedovo paese; N è patria egli avea più '-ve far ritorno, Nè cor hastevol da fissar le piante Nel novello inamabile soggiorno, '"U' sorgean tali rin1embranze e tante Del tristo caso.... Di fuggir risolse L'a-vara terra; e nella vita errante l , Qui d' appresso al Ve lin , fin eh è Dio volse, In rozze lane misero e vetusto Quasi nell' ombra sua poi si raccolse, l Mendicando la vita a frusto a frusto, E picchiando modesto all'uscio altrui, Con umil faccia ch' egli avea d' uom giusto ; Poi di quel pan che da' bisogni sui Tolse, fea cara parte agli altrui figli ; Che cor di padre palpitava in lui! 6.

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