Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

' 40 . Questo Sol, che mi guarda e rr1' ahban.dona, Pur mi parla di Lei che tanto amai; Tutta de' suoi sospir quest'aura suona? Eppur que' vagl1i innamorati rai, In ch' io trovar solea calma e riposo, r A questo Sol non si aprir an più mai! Eppur quel lab.hro tenero amoroso, Interpetre gentil di puri affetti, Più non fia che rni chiami amico e .. sposo, Quel ~ q))JJro cl1e n1entir non seppe i detti, Ond' è la vanità ricca d'inganni, Ma che gli ebbe spontanei e sempre schietti! Freddo è quel core, dove i nostri affanni Si tempràr nella pace, e dove appresi D' arnore a sospirar ne' n1iei verd' anni; ,i. Quel cor che a sensi di virtù cortesi Corrispondea con sensi al par fede l i, Che d'un guardo al girar fac ea palesi; Quel c or cl1e era senz' arte e senza ve] i, Cl1e mai non obhliò congiunti e an1ici Fin di rnorte fra i pa] p i ti crudeli; Che diè lagriJne e pane agl' infelici, E voti e doni alla magion de' Santi, Che non conobbe o non curò nemici ;

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