Angelo Maria Ricci - Elegie ed epicedi

33 Mia dolce amica, i giorni miei son brevi; E mi duol cl1e n'avrai grave martoro, Poichè a' figliuoli miei viver tu devi. EJ essi un giorno, amica mia, se moro, Proseguiranno ad onorarti in terra; E tu, prosiegui a riamarn1i in loro. Io nud' on1brà costante, andrò sotterra Tiepida ancor di tue caste faville; · Ma de' begli occhi tuoi non n1i far guerra ; Ed in ciò dir soletti ..... oh quante stille Di pianto versavam; cl1 ' io mi copria Per non farti più triste le pupille , E dir p oteati appena: Anima 1nia, E avrai tu core di lasciarn1i sola ? Una è la vita nostra, una è la via. Or torna, amico, a te J a tua parola ; Resisti al duol de ' figli miei, s' hai core. Pensa ch' io vivo ancora, e ti consola. Noi pur ra ggiunge oltre la tomba amore , Cui fece eterno in terra il sacro patto Che per volger di secoli non muore : E se a rne pensar vuoi, mira al ben fatto Da me, che fui lca l più cl1e avvenente, Ed or ne ho prtzzo dal comun riscatto.

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